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Percorsi Land Art: arte e natura in armonia!

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In Trentino ci sono gallerie d’arte che hanno il profumo del legno e dei fiori, i cui visitatori sono anche gli animali: sono i percorsi di Land Art!

In Trentino sono davvero tanti i Land Art, ovvero, i parchi d’arte, luoghi magici in cui gli artisti da tutto il mondo realizzano importanti opere sfruttando gli elementi che la natura, generosa, offre loro.

Qui nello specifico parliamo del Percorso circolare di Land Art della località turistica Falzes, in Val Pusteria (Alto Adige). Lungo 2 km e con un dislivello di soli 50 m, è adatto anche ai più piccoli!

Percorrere questi km significa immergersi in un’esperienza davvero particolare, camminando tra le opere d’arte di 7 artisti locali: Edith Kohlgruber, Pepi Peskollderungg, Johann Passler, Helene Psenner, Rita Gutwenger e Ulrike Großgasteiger.

La sua particolarità

i 7 artisti di Falzes utilizzano esclusivamente materiali naturali autoctoni, proprio per evidenziare e mantenere la perfetta armonia tra arte e natura.

La conseguenza è che il Percorso Land Art è in continua trasformazione, perché le opere d’arte sono esposte alle intemperie, dunque si disgregano e cambiano nel tempo insieme alla natura!

Quali opere troviamo?

Appena iniziato il percorso si incontra lo stemma del Comune, realizzato con legno di betulla e corteccia.

Ma il primo essere misterioso che possiamo scorgere è luomo di muschio, una creatura gigantesca arrampicata su un albero: chissà, forse è un guardiano della foresta! E ancora:

  • il ragno
  • il cubo di rami
  • il labirinto di sassi circolari a spirale
  • i due troni scavati nel legno con volti umani scolpiti
  • la strega con le fascine
  • la barca con le fascine
  • i tronchi d’albero scolpiti a forma di fungo
  • la sedia/carrozza
  • il Cristo crocifisso
Il ragno del Percorso Land Art a Falzes!
Fonte foto: https://www.giornirubati.it/
Sensazioni provate

Mentre si cammina tra questi alberi, fiori e opere d’arte, la sensazione è duplice: da una parte sembra che il tempo si sia fermato, proprio come in una fiaba;  dall’altra, è invece possibile percepire gli effetti dello scorrere del tempo, che con i suoi agenti atmosferici è intervenuto a rendere ancora più autentiche e incastonate nel paesaggio le opere degli artisti, a tal punto da infilare nella nostra testa una domanda:

dove finisce la natura, e inizia l’arte?

Durata del percorso

E proprio a proposito di tempo: tecnicamente per percorrere il Percorso Land Art occorre circa un’ora, ma per chi – come noi – ama perdersi nella natura avvolto nei propri pensieri, una giornata intera potrebbe non bastare!

Come arrivare

Per raggiungere il Percorso Land Art in Val Pusteria, occorre percorrere l’Autostrada del Brennero A22, uscire a Bressanone, direzione Val Pusteria, e dopo ca. 20 km in località Chienes girare a sinistra. Seguire poi le indicazioni per Issengo e successivamente per Falzes.

Il nostro consiglio

Avevamo già affrontato qui la questione dell’ importanza dell’arte per i bambini, con un divertente gioco per far uscire le opere d’arte dai musei.

L’arte stimola l’apprendimento di altre materie, è essenziale per lo sviluppo della percezione, delle capacità motorie e per l’interazione sociale.

Portare i vostri figli o la vostra classe in gita nei percorsi Land Art, non solo stimolerà la loro creatività e fantasia, ma sarà utile anche per sottolineare una volta di più l’importanza del rispetto dell’ambiente, e del vivere in armonia con la natura!

Qui un’utile lettura sul tema!

Fonte foto di copertina: https://www.kronplatz.com/

Imparare a osservare: il Colorario dei colori naturali!

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Con il Colorario dei colori naturali, imparare a osservare diventa un gioco divertente!

A proposito di colori naturali: se chiedo a qualcuno di che colore sono le chiome degli alberi, quasi sicuramente mi risponderà “verde”; se poi chiedo di che colore sono i tronchi la risposta è scontata: naturalmente marroni!

Se nessuno nella vita ci ha mai fatto “osservare” per davvero quello che abbiamo attorno, cresciamo in un mondo di stereotipi, in cui alcuni oggetti hanno alcuni colori: le fragole sono rosse, i pulcini gialli, le foglie verdi ecc..

Ma è davvero così? Tutti i pulcini sono solo gialli? E i tronchi, sono marroni?

Imparare a osservare

Credo sia importante allenare, fin da bambini, la capacità di osservare in modo critico ciò che ci circonda, per non ricadere negli stereotipi.

Un modo per farlo è quello di proporre ai bambini di disegnare dal vero quello che vedono: un paesaggio, un fiore, un piccolo insetto, aiutandoli ad osservare con attenzione forme e colori.

Questa primavera ho pensato di preparare, insieme alle mie due aiutanti preferite (le mie figlie piccole!), un gioco da realizzare all’aperto, che ci aiuta ad osservare con attenzione ciò che abbiamo attorno. Abbiamo chiamato questo gioco “ Colorario dei colori Naturali”.

Il nostro Colorario

Il “Colorario” può essere scaricato cliccando qui; vi consiglio di stamparlo su un cartoncino così da resistere meglio al gioco. E’ necessario stampare un disco per ogni colore che vorrete esplorare.

E ora cominciamo!

Prepariamo dei colori a matita con molte sfumature; consiglierei  una scatola da almeno 24 colori o, ancora meglio, 36; in commercio ho trovato alcune sotto- marche di ottima qualità a prezzi ragionevoli.

Sappiamo comunque che i colori a matita sono facilmente sovrapponibili perciò, se ci mancasse qualche sfumatura, la realizzeremo usando più colori.

Dopo aver stampato, ritagliamo il disco nelle parti indicate e facciamo un buco in alto sopra alla scritta “Colorario”, per poter successivamente tenere insieme tutti i “Colorari”.

A questo punto invitiamo i bambini  a scegliere il colore per il quale vogliono sviluppare il “Colorario”. Le mie aiutanti hanno scelto, ad esempio, il verde e il marrone, perciò abbiamo ritagliato un ”Colorario” per i verdi e uno per i marroni.

Ho chiesto alle bambine di scegliere fra le matite colorate quelle che, potessero anche vagamente somigliare a dei marroni e a dei verdi e di mettersele in tasca.

Comincia la caccia!

Esploriamo lo spazio naturale alla ricerca dei colori da inserire nel “Colorario” e ogni volta che troviamo un marrone o un verde appoggiamo il disco di carta all’oggetto e, guardandolo da una delle finestrine bucate, proviamo a trovare, fra i nostri colori a matita, quello che si avvicina di più.

Per essere precisi, scriviamo anche, nell’apposito spazio sul disco, il nome della pianta o dell’oggetto a cui il colore appartiene.

Otterremo così dei dischi con spicchi di colori diversi che ci saranno utili quando ad esempio dovremo disegnare qualcosa di verde o di marrone, per scegliere la sfumatura più giusta per il nostro progetto!

Ed ecco i primi meravigliosi “Colorari”!

Per continuare a giocare con la Natura ed i colori, potete esplorare il mio blog, maniingioco.blogspot.com o seguire il mio profilo Facebook, sia quello personale (Erica Angelini) che quello relativo al mio progetto “Mani in Gioco”.

Di recente ho aperto due nuovi # con l’intento di esplorare: Emozioni e natura #lapasseggiatadelleemozioni, Cultura ed arte #alfabetodeltempio!

Orti botanici : 5 spunti per delle piccole gite educative

in Attività di classe by
Un viaggio alla scoperta di 5 orti botanici tra i più belli e spettacolari d’Italia.

In Italia sono tanti i tesori nascosti da visitare, tra questi vi sono sicuramente gli orti botanici, luoghi straordinari, che rappresentano delle mete ideali per una gita con bambini e ragazzi. Gli orti botanici sono dei veri e propri musei viventi, dove grandi e piccoli possono fare incredibili scoperte e trascorrere del tempo all’aria aperta.

Ecco una lista di 5 orti botanici italiani, tra i più importanti e belli, che meritano una visita.

1. Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”

Si sviluppa in 2.400 metri quadrati e raccoglie oltre 1.200 tipologie di piante, molte delle quali sono state poste in microhabitat che riproducono ambienti naturali. Oltre all’orto nella città alta – da dove si può ammirare un bellissimo panorama sulla città di Bergamo e sulle Prealpi – è stata realizzata ad Astino la Valle della Biodiversità, una realtà unica in Italia per mostrare concretamente la diversità delle piante alimentari.

Per informazioni https://www.ortobotanicodibergamo.it.

2. Orto botanico di Messina “Pietro Castelli”

Posto nel cuore della città, si estende per circa 8.000 metri quadrati e raccoglie varie tipologie di piante. Grazie al clima mite dell’isola, qui è possibile ammirare tante specie esotiche, tropicali e subtropicali, oltre a molti alberi e arbusti tipici della vegetazione mediterranea. Non mancano serre e un giardino roccioso all’aperto.

Per informazioni http://www.ortobotanico.messina.it.

3. Orto botanico di Roma “Tor vergata”

Nato a metà degli anni 80 del secolo scorso, presenta diverse aree che danno la possibilità ai visitatori di compiere molte esperienze. Intorno al Centro per la conservazione del germoplasma, si sviluppano i giardini tematici, quelli fossili e il Giardino biblico, e poi le serre e le zone con le piante officinali. Nel 2015 sono state piantate circa 150 specie di querce: il progetto è poter conservare qui tutte le specie di quercia esistenti al mondo.

Per informazioni  http://bio.uniroma2.it/ortobotanico/

4. Giardino Alpino Monte Bianco “Saussurea”

È il giardino botanico più alto d’Europa, con i suoi 2.173 metri d’altitudine, e prende il nome dal fiore Saussurea alpina. Presenta due diverse zone visitabili. La prima con delle roccere artificiali, in cui sono coltivate specie vegetali suddivise per provenienza. La seconda invece è stata lasciata a pascolo alpino, con molte specie spontanee.
Per informazioni https://www.saussurea.it

5. Orto Botanico di Firenze “Giardino dei Semplici”

Fondato nel dicembre del 1545 da Cosimo I de’ Medici, come giardino di piante medicinali (i semplici), è il terzo orto botanico più antico al mondo. Posto nel centro storico di Firenze, presenta una vasta tipologia di specie vegetali: dalle piante alimentari alle aiuole con quelle medicinali e velenose, fino alle specie esotiche. Sono inoltre presenti vasche con piante acquatiche, un giardino zen e delle grandi serre.
Per informazioni https://www.sma.unifi.it/vp-244-orto-botanico.html

Si ringrazia per la consulenza scientifica, la dottoressa Marina Clauser, curatrice dell’Orto Botanico Università di Firenze.

Qualche consiglio di lettura per approfondire:

Inventario illustrato degli alberi: Albero della pioggia, albero del pane, baobab, ginkgo biloba, sequoia sempreverde, guapuruvu… In questo ampio Inventario scoprirete 57 alberi e arbusti in Europa e nel mondo.

Inventario illustrato dei fiori: Dal ranuncolo alla pratolina, dal papavero al nasturzio, questo inventario presenta tanti fiori conosciuti, facili da osservare durante una passeggiata, ma anche specie sorprendenti e preziose come la stella alpina, la Venere acchiappamosche o il gigantesco aro titano… 

Esplorazioni nel verde: foglie ai “raggi x”

in Attività di classe by
Partiamo alla scoperta delle foglie, per imparare a osservare la natura con attenzione e meraviglia.

L’estate per me è la stagione delle vacanze, dello stare all’aria aperta, della libertà, del mare con gli amici, dei giochi fino a tarda sera, dei tempi lenti… L’estate, per me che sono mamma, rappresenta anche un tempo diverso da trascorrere con i miei figli. Mentre l’inverno, la primavera e l’autunno ci tengono chiusi in casa, non tanto per il clima quanto per i tanti impegni lavorativi e non, l’estate ci ferma e ci chiama fuori: e allora stiamo fuori!

Per me, che sono un’eterna curiosa (e anche un po’ iperattiva!), lo “stare fuori” non può ridursi a vivere passivamente gli spazi esterni. Così ogni occasione è buona per osservare, raccogliere, disegnare, catalogare… Naturalmente ho trasmesso questo “vizio” anche ai miei figli e a ogni passeggiata riempiamo la casa di “tesori ritrovati”!

Ho imparato molte cose utili osservando ciò che mi stava attorno con curiosità e attenzione. È per questo motivo che insegno ai miei figli, ai ragazzi e ai bambini che incontro a scuola, a non essere fruitori passivi di quello che li circonda. Nella mia esperienza personale, conoscere e imparare non devono essere azioni delegate alla scuola e ai libri di testo; al contrario, credo che la vera conoscenza si attui proprio attraverso le esperienze positive e meravigliose che si vivono tutti i giorni.

Di conseguenza tutti i laboratori che propongo nelle classi sono sviluppati attraverso una didattica di tipo laboratoriale e basati sull’esperienza attiva; sono creati per meravigliare e per suscitare nei bambini e nei ragazzi il desiderio di “saperne di più”.

Per riuscire a coltivare anche d’estate questo modo di vedere il mondo, ho pensato a un percorso di giochi di esplorazione, per vivere gli spazi del giardino, del parco, del mare, della montagna, della piscina (e chi più ne ha più ne metta!) con un atteggiamento di curiosità e meraviglia, quasi scientifico!

Non solo quindi “guardarsi attorno e giocare”, ma piuttosto “osservare per capire”. Non che la natura sia solo da studiare, o che non si possa godere di un panorama senza disegnarlo o fotografarlo; credo però che conoscere quello che ci circonda sia una delle strade per amarlo e rispettarlo.

Francis Bacon scriveva: “La meraviglia è il seme da cui si genera la conoscenza”, e osservare la natura da vicino non può che suscitare grande meraviglia! I giochi di esplorazione avranno quindi lo scopo di accompagnare voi, i vostri bambini e i vostri alunni durante l’estate, proponendovi attività per imparare giocando e meravigliandosi.

Cominciamo quindi con le Esplorazioni nel verde

La prima che vi propongo si intitola “Foglie ai raggi X”, titolo dell’omonimo percorso del progetto Mani in Gioco. Obiettivo del laboratorio in classe è riflettere, attraverso l’esplorazione sensoriale e la discussione nel gruppo, sulle caratteristiche visibili delle foglie cioè il colore, la forma, le venature e poi creare un libretto con le tracce del lavoro.

Per gli appassionati di albi illustrati, consiglio la lettura di Giocare fuori, di Laurent Moreau, ma anche l’interessante recensione realizzata da Roberta Favia in Teste Fiorite, che introducono perfettamente il tema di cui parlavo prima: stare fuori con uno sguardo curioso e attento. E ora cominciamo!

Per dare continuità alle nostre “Esplorazioni” ho pensato di creare dei file che, stampati in A4, poi piegati in due e incollati fra loro, creino un libretto a cui si possono aggiungere infiniti fogli. Stampate quindi il file “copertina” e “foglie ai raggi x”. Di “copertina” ne stamperete uno per ciascun bambino mentre per il file “foglie ai raggi x” ne stamperete uno per ciascuna foglia a cui vorrete fare i “raggi x”!

Gli altri materiali che serviranno per costruire il libretto e realizzare l’attività sono (fig. 1):

  • Alcune foglie di alberi, cespugli o piante varie… possibilmente raccolte da terra
  • Carta da lucido
  • Colori a cera
  • Carta bianca da fotocopia
  • Colla stick
  • Forbici
  • Matita
  • Pinzatrice

Prendete 2 fogli con lo spazio per la scheda della foglia e piegateli in due come per formare un libretto. Ora mettete la colla stick nella parte bianca fra un foglio e l’altro, per unirli insieme come nell’immagine (fig. 2, 3).

Questo passaggio lo potrete rifare tante volte quante sono le schede delle foglie a cui vorrete fare i “raggi x”; alla fine delle “Esplorazioni” aggiungerete il foglio “copertina” incollandolo al libretto già formato (fig. 4, 4 a e 5).

Una volta costruito il libretto e scritto il nome (fig. 6 e 7), procediamo raccogliendo alcune foglie e, come scritto nell’elenco dei materiali, se riusciamo prendiamo quelle già cadute così da non fare male alla pianta (fig. 8).

La forma

Chiediamo ai bambini di osservare tutte le foglie raccolte: in cosa sono diverse? Per quello che possiamo osservare a occhio nudo, le foglie sono diverse nel colore, nella forma, nelle venature. Il laboratorio che segue ci permetterà di collezionare foglie di colori, forme e venature diverse.

Chiediamo ai bambini di prendere in mano la prima foglia, quella che preferiscono, e di osservarla bene. Quindi chiediamo: qual è la forma della foglia? A questa domanda di solito i bambini, a seconda dell’età, toccano con il dito il contorno, che corrisponde proprio alla forma della foglia; se non lo fanno proviamo noi a far vedere loro con il dito qual è il contorno.

In rete si trovano tantissimi schemi con le forme delle foglie e i loro nomi, perciò a seconda dell’età dei vostri bambini si potrà stampare uno schema e provare a dare un nome a quelle forme che i bambini riconosceranno e ridisegneranno con la carta da lucido (fig. 9).

A questo punto chiediamo ai bambini di mettere la foglia sul tavolo, di prendere la carta da lucido e, appoggiandola sopra la foglia, di ricalcarne il contorno (fig. 10, 11, 12). Una volta finito, chiediamo loro di ritagliare la foglia e incollarla nel libretto nella pagina con il titolo “Che Forma!”.

Foglie ai raggi X

Durante il laboratorio svolto in classe utilizzo due grandi tavoli luminosi per far vedere ai bambini le foglie ai “raggi x” osservando quelle parti che normalmente non notiamo: le venature. Foglie diverse hanno venature diverse: alcune rettilinee e altre a rete.

Prendiamo la carta da fotocopia e, usando le cere, realizziamo il frottage delle venature della foglia. Prima di cominciare togliamo la carta ai colori a cera perché li useremo strisciandoli, piatti, sopra il foglio (fig. 13, 14, 15, 16).

Una volta terminato il lavoro pinziamo con una puntatrice la foglia vera nella prima pagina “foglie ai raggi x” e incolliamo a fianco la foglia realizzata con il frottage.

Questa tecnica si può realizzare in due modi: appoggiando il foglio bianco sulla foglia e colorare, magari sovrapponendo anche più colori; colorando con una cera (possibilmente di colore più chiaro della tonalità successiva) il foglio e poi facendoci sopra il frottage (fig. 17, 18).

Ho preparato infine una parte da compilare con il nome della pianta ed eventuali note che si vorranno aggiungere. Buon lavoro!


Approfondimento

Se ti interessa l’argomento e vuoi approfondire con degli strumenti, abbiamo pensato a una selezione per te.

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