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Leggere è un classico, il bicentenario di Jane Austen

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Nel bicentenario della morte della grande scrittrice Jane Austen, Paola Zannoner ci racconta come e perché leggere classici

Quando ero bambina, si leggevano prevalentemente classici, cioè romanzi e racconti soprattutto dell’Ottocento e dei primi del Novecento. I libri erano veri e propri tomi con tavole illustrate, anch’essi di stampo antico. Leggere era un’esperienza che ci ricollegava alla tradizione, alla storia della letteratura, alla cultura appunto classica, in modo più impegnativo che divertente, più da eruditi che da esploratori.

Ma chi ci consigliava i classici s’ingannava, perché i classici (come ho avuto modo di ripetere più volte) non sono di certo manuali di buon comportamento o di mantenimento di certe tradizioni, anzi. I grandi romanzi della letteratura sono contraddistinti dalla più ampia libertà di pensiero e di azione, da senso di avventura, anticonformismo, persino immersione in recessi inquietanti, negativi e orrendi della personalità umana. I classici sono tali perché esplorano la condizione umana narrando sentimenti senza tempo né età come l’amore, l’odio, l’invidia, la gelosia, l’avidità o la generosità, con temi che rimangono motivo di riflessione e discussione per secoli.

È il caso di una delle più importanti autrici della letteratura mondiale, che Virginia Woolf definì “l’artista più perfetta tra le donne” e che di sé invece pensava di essere “la femmina più ignorante e peggio informata che abbia osato scrivere” e osò scrivere il punto di vista delle donne per la prima volta, creando eroine indimenticabili.

Si tratta di Jane Austen, di cui quest’anno sono stati celebrati i 200 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1817 a soli 41 anni, e che nei vent’anni in cui scrisse ci lasciò autentici capolavori, che alla sua epoca (la fine del ‘700, gli inizi dell’800) furono a mala pena conosciuti. Oggi è una delle scrittrici più celebrate, amate e imitate, al punto che dai suoi romanzi e dalla sua biografia sono continuamente realizzati film e persino rielaborazioni in chiave attuale, anche in forma di fumetti e manga. Io stessa mi sono permessa di evocarne il fantasma in uno dei miei libri, Voglio fare l’innamorata (DeA Planeta, 2015), in cui il fantasma di Jane Austen viene in soccorso della protagonista Mia per darle suggerimenti nella stesura di un romanzo d’amore.

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La banconota da 10 sterline dedicata a Jane Austen emessa dalla Bank of England per il bicentenario

Ma come si legge un classico come Jane Austen? Oggi circolano anche le forme in riassunto di celebri capolavori come il bellissimo e celeberrimo Orgoglio e pregiudizio. Ma perché leggere il riassunto o il romanzo “raccontato” da qualcun altro? Quando la straordinaria scrittura di Jane Austen è moderna, leggera, ironica, e non ha bisogno né di aggiustamenti né di spiegazioni? Perché ridurre un romanzo a un “bignami” solo per impadronirsi di un contenuto, per conoscere un “soggetto”, perdendo tutto il meglio e cioè la composizione, la scrittura che sa rivelare le sfumature dei personaggi, le loro evoluzioni, attraverso ciò che è specialmente caratteristico in Jane Austen e cioè la costruzione dei dialoghi? Il mio consiglio, si capisce, è leggere il romanzo in forma integrale (e meglio ancora in lingua originale, un consiglio che si rivolge ai docenti di lingua e letteratura inglese).

L’editoria offre collane di classici con traduzioni anche d’autore: personalmente ho curato la prefazione di Orgoglio e pregiudizio nella collana DeA Planeta “Le più belle storie d’amore di sempre”. Jane Austen aveva 21 anni quando scrisse il suo libro perfetto (pubblicato 17 anni dopo), in cui una ragazza borghese, acuta e brillante, conquista un lord arrogante grazie all’intelligenza anziché all’avvenenza. Una storia che ancora ci conquista, ci commuove, ci diverte, ci fa riflettere sul tema assai attuale del rapporto tra superficialità e sostanza, tra egocentrismo e altruismo, tra arrivismo e solidarietà, trasportandoci in un’altra epoca dove questi temi sono incarnati da personaggi affascinanti e brillanti. Citando il suo famoso inizio, “È una verità universalmente riconosciuta…” che Jane Austen sia attuale per sempre.

Se siete curiosi di esplorare il mondo di Jane Austen, potete visitare la “Jane Austen Society” presente anche in Italia nel sito: www.JASIT.it, succursale di una Jane Austen Society mondiale

Paola Zannoner, scrittrice, critico letterario, da vent’anni pubblica romanzi e racconti per bambini e adolescenti. I suoi libri pubblicati dalle maggiori case editrici italiane hanno vinto numerosi premi e sono stati tradotti in 25 paesi stranieri. Tra i più famosi “Voglio fare la scrittrice” (DeA planeta), "La linea del traguardo" (Il Castoro), la serie “La banda delle ragazzine” (Giunti). Tiene laboratori per ragazzi e docenti sulla scrittura e sulla lettura, collabora con le biblioteche per la realizzazione di progetti lettura, e incontra molto spesso i ragazzi nelle scuole, librerie e biblioteche di tutta Italia.

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