Fieri e fiere dei libri

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Si possono organizzare fiere del libro a scuola? Come si fa? Idee e suggerimenti di Paola Zannoner per avvicinare i ragazzi alla lettura

A uno dei tantissimi incontri con l’autore, ricordo che i ragazzi sono arrivati baldanzosi nella grande sala che ci ospitava, si sono accomodati, hanno partecipato entusiasti, ma al momento di firmare le copie non avevano portato i libri. “Perché non li avete?” ho chiesto. Scambiandosi occhiate furtive, hanno risposto che si vergognavano a farsi vedere per strada con i libri in mano. La scuola distava qualche centinaia di metri e il paese a quell’ora era pressoché deserto, ma questi ragazzi non osavano mostrarsi con un mio libro tra le mani! Non fosse mai che qualcuno li beccasse e li scambiasse per dei lettori!

Ecco uno degli ostacoli che incontriamo: il libro come oggetto imbarazzante. E allora ben vengano le famose fiere del libro, in ogni città o paese e persino nelle scuole. Accanto alle sagre e fiere dei prodotti locali, del cibo e del bere. Che si mostri come il libro è un oggetto simpatico, accattivante, di vario genere e dimensione, di sole immagini o di fumetti, di ricette e di curiosità, di giochi da fare, di svago o d’impegno.

“Perché non li avete?”, hanno risposto che si vergognavano a farsi vedere per strada con i libri in mano

Quando i libri sono disposti sui tavoli, invariabilmente i ragazzi si accalcano per guardarli, se li strappano quasi di mano, li sfogliano, ridono, confabulano, si pongono domande, chiedono agli adulti presenti se li hanno letti, vanno persino a leggere le recensioni in rete, se hanno con loro il cellulare.

Che significa? Che i libri devono arrivare a chi non ha consuetudine con la libreria o con la biblioteca, in luoghi dove la libreria non c’è ed è a malapena sostituita da un’edicola, e dove i ragazzi (e anche gli adulti) pensano che si possa trovare una buona scelta nei centri commerciali o al supermercato.

Una mostra del libro rivela invece l’impressionante, meravigliosa varietà dei volumi, la loro gioiosa brillantezza che ravviva la stanza dove decidiamo di organizzarla, già soltanto con la loro coloratissima presenza. Certo, possiamo renderla ancora più accogliente e allegra se ci prepariamo per tempo, se coinvolgiamo i ragazzi nei preparativi della nostra fiera e se la facciamo diventare l’occasione per aprire la scuola ai genitori e agli amici in un giorno di festa, magari approfittando di una delle feste in calendario o di un sabato.

Ma come si fa? Cosa ci vuole per mettere su una fiera? Non sarà complicato, estenuante?

Anzitutto bisogna individuare uno spazio nella scuola, compito non sempre facilissimo perché non tutte le scuole hanno un’aula grande riservata agli spettacoli o ai collegi. Le scuole che non fossero dotate di una sala capiente, possono senz’altro ovviare con l’atrio d’ingresso, magari facendosi consigliare da chi li aiuterà a organizzare la fiera e cioè il personale di una libreria.

Lo so che non ci sono librerie ovunque, e che molte scuole sono i piccoli centri dove è un miracolo che resista una cartoleria. Ma conosco molte librerie che sono pronte a dare una mano alle scuole anche lontane, se si decide di organizzare una piccola fiera all’interno. Bisogna perciò cercare una libreria di una città vicina che offra questo tipo di servizio e che sappia collaborare con la scuola per una mostra che durerà almeno una settimana, in cui tutte le classi potranno essere accompagnate (penso agli Istituti Comprensivi), dove i bambini e i ragazzi potranno scegliere e comprare i libri, e dove si potranno svolgere anche dei laboratori.

Perché in ogni fiera che si rispetti, ci vogliono dei momenti di grande partecipazione attiva

Perché in ogni fiera che si rispetti, ci vogliono dei momenti di grande partecipazione attiva, con la presenza di chi i libri li fa: l’autore, l’illustratore, il traduttore, il curatore di fiabe, il grafico, il redattore, il piccolo editore locale, il fotografo. Non è necessario che all’inizio debbano partecipare personalità famose, ma è interessante che ci siano momenti di dialogo con chi ha scritto, disegnato, inventato un libro.

Questi appuntamenti rendono la fiera più divertente, meno legata al fatto commerciale e più allo scambio culturale. Nel corso degli incontri, i ragazzi e i bambini possono produrre elaborati che arrederanno lo spazio della fiera, che crescerà e cambierà di giorno in giorno fino alla festa finale, il sabato o il giorno individuato, in cui saranno  invitati i genitori e i parenti per la mostra del libro e della lettura.

Siamo sicuri che funzioni?

Tutto ciò che ho detto finora è frutto di esperienza personale, per le mie innumerevoli visite in molte scuole che organizzano fiere del libro ogni anno, perché quest’occasione diventa spesso un bellissimo appuntamento che tutti si aspettano, bambini e genitori. Certo, è necessario che ci sia molta collaborazione e un certo affiatamento tra insegnanti, senz’altro la volontà del capo d’istituto, per contattare la libreria, offrire un supporto operativo ai librai, programmare le visite e i laboratori per le diverse classi, partecipare con entusiasmo, e dare un contributo attivo nell’allestimento e nella mostra finale. Una fiera del libro non si organizza da soli, ma come si sa da soli non si può fare granché, nemmeno scriverlo, un libro.

Paola Zannoner, scrittrice, critico letterario, da vent’anni pubblica romanzi e racconti per bambini e adolescenti. I suoi libri pubblicati dalle maggiori case editrici italiane hanno vinto numerosi premi e sono stati tradotti in 25 paesi stranieri. Tra i più famosi “Voglio fare la scrittrice” (DeA planeta), "La linea del traguardo" (Il Castoro), la serie “La banda delle ragazzine” (Giunti). Tiene laboratori per ragazzi e docenti sulla scrittura e sulla lettura, collabora con le biblioteche per la realizzazione di progetti lettura, e incontra molto spesso i ragazzi nelle scuole, librerie e biblioteche di tutta Italia.

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