app

Educazione digitale: opportunità dalle biblioteche

in Zigzag in rete by

Oggi gli insegnanti integrano stabilmente la didattica con contenuti digitali interattivi. E il mondo delle biblioteche? Si sta tenendo al passo con il cambiamento in atto?

È dolce per me riaffacciarmi su OcchioVolante, affidabile e fiorente portale al quale mi sento legata, direi, affezionata. Infatti, qualche anno fa, grazie alla schietta intermediazione di Monica Tappa, avevo contribuito con la progettazione e la stesura di una minuta ma pepata rassegna di articoli sulle app per bambini/ragazzi da utilizzare a casa e a scuola; tuttora gli articoli sono disponibili nella nuova elegante veste del sito (ecco qui un esempio).

Quelli erano i primi anni in cui si iniziava a parlare di uso delle tecnologie non solo a fini di intrattenimento, gioco o svago ma a scopo didattico, i primi tempi in cui la consapevolezza che l’interattività del digitale potesse dare un sostanzioso apporto al raggiungimento di buoni risultati per le intelligenze più diverse e si facevano strada il pensiero e la convinzione che introdurne l’utilizzo a scuola fosse una scelta imprescindibile oltre che una sperimentazione necessaria.

Il tempo è passato – sembrano trascorsi mille anni, non credo di essere l’unica ad avere questa sensazione – e la scuola è cambiata; i portali si arricchiscono di articoli su nuove risorse per sostenere e per integrare il complesso lavoro degli insegnanti, gli studenti fremono, i docenti modulano sul nuovo pubblico discente la loro didattica, e oggi siamo inevitabilmente immersi in contesti socio-educativi e didattici che usano le tecnologie in modo naturale con esiti soddisfacenti.

Leggo spesso – anche qui su OcchioVolante, diventato un reale punto di riferimento per la comunità educante – testimonianze di insegnanti che stabilmente integrano la didattica con contenuti interattivi avvalendosi di linguaggi misti, di software, di risorse su supporti di carta così come su supporti digitali.

La risposta dal mondo delle biblioteche pubbliche.

E il mondo delle biblioteche? Si sta tenendo al passo con il cambiamento in atto? E’ in grado di dare risposte all’utenza che cambia fornendo, ad esempio, indicazioni di app di qualità, organizzando incontri con il pubblico dei genitori sull’opportunità di affidare smartphone o tablet ai bambini, e con quali contenuti a bordo? E infine, cosa possono fare bibliotecarie e bibliotecari per vivere pienamente il loro ruolo di aggregatori della comunità territoriale?

Le biblioteche che in Italia si sono strutturate per rispondere in concreto a queste esigenze sono già molte, e i rispettivi bibliotecari con disponibilità e competenza, hanno reso possibile ed effettiva la transizione dal concetto di biblioteca a quello di mediateca.

Il progetto Sapere Digitale

Fra i progetti che si collocano al fianco dei bibliotecari e degli insegnanti per l’aggiornamento continuo e per l’ampliamento delle loro abilità digitali, c’è il Progetto Sapere Digitale Educazione civica digitale in biblioteca della Compagnia di San Paolo, Missione Cultura Obiettivo Sviluppare Competenza, che ha l’obiettivo di sostenere la centralità della professionalità dei bibliotecari e di sostenere la diffusione, la conoscenza e il buon uso del digitale e di valide pratiche didattiche e laboratoriali a scuola e in biblioteca.

È un progetto che abbraccia la vastità delle competenze digitali nella direzione espressa dalla Riforma della Buona Scuola e in linea con il quadro di riferimento previsto dall’Unione Europea; se gli obiettivi sono questi, quali sono gli strumenti che, in concreto, questo progetto offre?

Qui viene il bello, entra in gioco la serietà degli appassionati professionisti coinvolti nelle formazioni gratuite, nei corsi e negli articoli del blog. La proposta è sostanziosa: incontri dedicati all’educazione ai media, focalizzati sui dati e sull’intelligenza artificiale, da workshop sull’uso di TikTok a quelli per offrire agli adulti una didattica creativa e non convenzionale tramite l’uso delle app, oppure per progettare Atelier in biblioteca avvicinando le famiglie alle app di qualità.

Di questi ultimi mi occupo direttamente ed è una gioia essere un chicco di questo grande silos. Ho avuto, nel tempo, la soddisfazione di vedere nascere laboratori per bambini da parte del circuito delle biblioteche della Valle d’Aosta e la pubblicazione della Guida all’uso delle App in biblioteca (inquadrando il QR Code si scarica free) a cura di Alessandra Maffiotti della Biblioteca Civica di Piobesi Torinese, con la collaborazione di Loredana Pilati della Biblioteca Civica Giovanni Arpino di Nichelino.

A coordinare, organizzare ed erogare la grande offerta formativa gratuita del Progetto c’è Augusta Giovannoli, della Biblioteca Civica Multimediale Archimede, Fondazione ECM di Settimo Torinese, forza motrice e infaticabile. Potete cercarla, scriverle, l’espansione del progetto potrebbe arrivare nelle vostre scuole e nelle vostre biblioteche per trarre dalle tecnologie il maggior vantaggio possibile.

Foto di copertina by Jaredd Craig su Unsplash

Due app da non perdere

in Attività di classe/STEM ed Esperienze digitali by
Grazie a due app scaricabili per iOs o Android, i più piccoli possono partire alla scoperta del misterioso mondo dei virus e giocare con il significato dei contrari

Ci siamo, siamo tornati sulle nostre sedie… a scuola, in aula, in classe? Sì, forse non seduti esattamente negli stessi posti né con la leggerezza di prima dell’emergenza sanitaria, ma tentando di mantenere integro lo spirito di fare, di esserci, di continuare a trasmettere storie, Storia, Matematica, Arte, consapevolezza di comunità e conoscenza a bambini e ragazzi.

Anch’io sono tornata alle mie attività di formazione per insegnanti anche in presenza e, come tanti, ho avvertito la tensione del cambiamento; lo stesso cambiamento che dichiarano di percepire le mie tre figlie a scuola, e che è entrato nel linguaggio e nel parlare quotidiano.

Pensandoci, non saprei dire quale sia stata (e ancora sia) la parola ricorrente nelle conversazioni di noi adulti in questi ultimi mesi, la più ascoltata dai bambini: se sia virus o se sia digitale. So che il nostro compito di genitori e insegnanti è anche dare spiegazioni e, dove possibile, essere di conforto e sostegno per i più piccoli.

A questo scopo mi è sembrato utile segnalare una piccola risorsa – potrebbe esservi già nota – promossa dai quattro Musei Italiani per Ragazzi: Children’s Museum di Verona, Esplora il Museo dei bambini di Roma, Muba Museo dei bambini di Milano e La città dei bambini e ragazzi di Genova.

Su un progetto di Pleiadi ScienceFarmer, infatti, questa rete di musei ha creato e messo in rete nel periodo del confinamento La Guida Galattica al Coronavirus, con un testo bilingue e font ad alta leggibilità, allo scopo di spiegare l’origine e la natura del virus e le modalità di diffusione divulgando in modo non pesante e immediato le buone pratiche da adottare per prevenire il contagio. Un modo diverso per informare e responsabilizzare.

I nostri ragazzi ormai sono informati e sensibilizzati ma questo libretto può essere ancora uno strumento valido e innovativo per un momento di svago, magari per la gestione di difficili intervalli in classe.

Si collega il pc alla LIM e si scopre il mondo di un microbo venuto da lontano e della sua capacità di percorrere enormi distanze. Oltre alle informazioni, non sfuggiranno ai bambini le illustrazioni e le silhouette colorate.

La versione che era disponibile online è stata poi resa interattiva e utilizzabile su smartphone e tablet dalla società Pubcoder, che ha integrato questa guida con interattività e suoni, scaricabile  qui per iOs e qui per Android.

Segnalo anche che l’app in cui è stato collocato l’ebook “Guida Galattica al Coronavirus, per bambini e bambine curiosi” è un’app-libreria, un’app-contenitore gratuita di risorse di qualità per la didattica e l’apprendimento rivolta ai bambini più grandi della scuola dell’infanzia e della prima fascia della primaria.

Potete attingere a piene mani fra i dieci libri interattivi disponibili. Troverete indovinelli, dizionari illustrati con pronuncia (soprattutto per stranieri), storie create in classe dai bambini e un supporto per le quattro operazioni della matematica di base spiegate a chi non parla italiano.

Infine, tengo a segnalare la recente pubblicazione negli store dell’app Tutto il contrario dell’editore Minibombo qui per iOs e qui per Android, di cui è disponibile anche l’albo; è un eccezionale strumento digitale di divertimento condiviso e di apprendimento delle parole e dei loro significati opposti.

Con un cursore si oscilla fra i contrari mettendo in scena animali stravaganti in situazioni concettuali originali e buffe. Con un piccolissimo sforzo di attenzione anche i bambini più distratti saranno catturati dall’interesse per il lessico e le sue variabili, mentre con l’insegnante potranno ipotizzare altre coppie, disegnarle, mimarle con semplicità e fantasia…

Buon lavoro a tutti noi!

50 anni di linguaggi per bambini e 5 app per insegnare il coding

in Zigzag in rete by
coding
Oggi 4 dicembre sono passati 50 anni dalla nascita dei linguaggi per i bambini, parliamo del doodle di oggi e quali app possiamo usare per insegnare il coding ai bambini

Keep Reading

Il futuro dell’educazione è nella realtà virtuale

in Zigzag in rete by
La realtà virtuale sta facendo passi da gigante in termini di praticità, comodità e accessibilità. Ma è uno sfizio per pochi o uno strumento davvero innovativo?

Keep Reading

Scarica unità didattica

Argomenti

Go to Top