Immaginare il buio, immaginare nel buio, sognare da svegli: una divertente attività sulla notte
La notte è, anche per i bambini, il luogo dell’alterità, dell’abbandono, della scoperta: è uno dei pochi momenti che ancora vediamo come misterioso, come tempo di suggestioni, di ascolto, di attenzione e di smisurate possibilità. È anche il luogo cui torneremo nei tempi lunghi della vita: da ragazzi con la nostra solitudine e le nostre intimità, da adulti con i pensieri o i timori; qui accadono anche le cose che non controlliamo, incontriamo i nostri sogni e i nostri incubi, qui siamo meno sicuri, ma vediamo anche la vastità dell’universo.
Questi esercizi sono una serie di brevi suggestioni da usare in classe, adattandoli alle varie fasce d’età, e alle esigenze concrete del gruppo e dei singoli. Sono esercizi sulla notte, poetici e strani.
Dipingere con la luce
- Spostatevi in un luogo buio o fate buio.
- Scegliete un pittore e due fotografi (per avere almeno due riprese).
- Il pittore avrà in mano una torcia elettrica, o al limite un telefono acceso con la torcia luminosa. I fotografi avranno un telefonino con la fotocamera impostata su esposizione lunga.
- Come variare l’esposizione (per esempio su iPhone; sugli altri modelli si fanno cose simili): Aprite Live Photo. Toccate il pulsante Live Photo vicino alla parte superiore dello schermo. Scegliete Loop, Rimbalzo o Esposizione lunga.
- Fate dipingere il pittore in aria con la luce, con movimenti lenti e continui. Fermate dopo un minuto circa.
- Guardate come sono venute le riprese.
- Cercate di imparare dagli sbagli; se volete potete aiutarvi con della musica e cambiare le disposizioni: con più pittori, con più fotografi, con piccole luci fisse.
Poesia nella notte
- Questo è un testo collettivo che si può fare in presenza o a distanza, comunque non al buio.
- Ognuno scrive un verso (o più di uno) che cominci con le parole “Nella notte”: per esempio “Nella notte buia”, o “Nella notte un grillo” o “Nella notte ho freddo e mi chiudo sotto le coperte”.
- Via via che i versi sono pronti li si manda via chat (se a distanza) o li si appendono alla parete.
- Leggiamoli di seguito, e vediamo la poesia che è venuta fuori.
- Discutiamola: di cosa è fatta la notte? Cosa c’è di concreto? E cosa di impalpabile?
La piccola costellazione
- Prendiamo delle piccole luci: delle candele, se non abbiamo paura di scottarci o di usare fiamme libere; ma anche dei led di spie di elettrodomestici, caricatori, eccetera.
- Sistemiamo i vari oggetti in una stanza illuminata.
- Oscuriamo i vetri e spegniamo le luci.
- Guardiamo la costellazione che si è creata con le luci o con i led.
- È una nostra costellazione portatile.
Le stelle
- Una notte, proviamo a vedere le stelle.
- Per vederle meglio dovremo andare lontano dalle altre luci: è così che scopriamo cosa si intende per inquinamento luminoso.
- Mentre cerchiamo di vedere le stelle, siamo nel pieno della notte; la temperatura è diversa, i suoni sono diversi. Tutto sembra fatto per farci guardare meglio il cielo.
- Cerchiamo un punto di riferimento da cui poi capire le mappe stellari; aiutiamoci con una app o con le mappe stellari.
- Dopo poco capiremo che ci sono anche stelle meno visibili, che si nascondono nel buio: intuiremo la profondità dello spazio, e la vastità.
- Proviamo a segnare su un foglio di carta delle zone di cielo, disegnando le stelle
- Proviamo a fotografare il cielo: la foto non rende; il cielo notturno è anche un’esperienza di vastità.
I suoni
- Chiudiamo gli occhi, in uno spazio tranquillo.
- Proviamo a fare i suoni della notte.
- Cambiamoli, non teniamo sempre gli stessi suoni.
- Non parliamo, riduciamo i suoni.
- Prendiamoci per mano, sempre a occhi chiusi.
- Pensiamo a come la notte amplifichi le emozioni. Cosa succede?
La paura del buio
- Portiamo con noi a scuola i peluche o gli oggetti con cui condividiamo o condividevamo la notte. Chi vuole può intervistarli, per far loro raccontare come fanno a proteggerci durante la notte.
- Che incontri hanno fatto i pupazzi? Dove gli piace stare? Di cosa hanno paura loro?
- Possiamo organizzare una notte di pupazzi in biblioteca, come in Una notte in biblioteca (di Kazuhito Kazeki e Chiaki Okada, Kira Kira, 2022): una pratica che si chiama Stuffed Animals Sleepover negli Stati Uniti e Nuigurumi Otomarikai in Giappone.
La possibilità di sognare
- Chiediamo ai bambini o ai ragazzi se hanno dei modi per influenzare ciò che sogneranno.
- Non esistono metodi sicuri per sognare qualcosa che si vuole fortemente sognare: ma c’è un’età in cui lo si crede fortemente, e raccontarlo e condividerlo è un buon modo per esplorare tante cose. Raccontando come ci si prepara a sognare qualcosa di particolare si esplorano i luoghi della preghiera, del desiderio e della meditazione, o qualcosa che gli assomiglia.
- Ci sono dei disegni o delle forme che attirano i sogni? Quali sono?
- Alcune tribù Cheyenne e Lakota costruivano delle piccole ragnatele di filo intrecciato, decorate con perline e penne: i colonizzatori le hanno interpretate come Acchiappasogni (erano in realtà dei segni distintivi di chi abitava una certa tenda). Che cosa potremmo mettere in una trappola per sogni buoni? E in una contro i cattivi sogni?
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