La biblioteca di classe: ogni giorno a contatto con i libri!

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Biblioteca di classe: predisporla non è impresa semplice, ma neanche impossibile. Alcuni suggerimenti per iniziare, ben sapendo che… un libro tira l’altro!

Avevamo già parlato qui dell’importanza della presenza dei libri in una classe, e dunque, eccoci ad affrontare il tema del “come realizzare una biblioteca di classe”!

Allestire una biblioteca di classe incide in modo determinante nell’abitudine alla lettura e nel piacere di leggere. Quando i bambini e i ragazzi sono a contatto quotidiano con una varietà di testi, hanno modo di familiarizzare con i libri e scegliere quelli più vicini alle loro preferenze personali. Questo è un fattore molto importante per avvicinare alla lettura anche coloro che appaiono più restii.

Leggere non è affatto un’abilità innata e non tutti riescono ad appassionarsi alla lettura e ai libri in modo naturale.

Imporre a tutti gli studenti un unico testo, anche se di alta qualità, non significa incidere sul piacere di leggere, anzi, spesso i risultati virano nella direzione opposta; specie quando la lettura viene accompagnata da schede ed eserciziari vari.

Anche l’adesione a sporadici progetti di lettura, pur trattandosi di iniziative lodevoli, non incide in modo fattivo sul processo di scoperta, curiosità e interesse nei confronti del libro. Le evidenze scientifiche dimostrano che non serve fare promozioni di lettura occasionali.

Ciò che realmente influisce è lavorare con i bambini/ragazzi in un’ottica di educazione alla lettura, concedendo loro la possibilità di leggere e parlare di libri ogni giorno dell’anno. Per provare a realizzare questo ambizioso obiettivo un sistema c’è: allestire una biblioteca di classe.

Biblioteca di classe: difficile, ma non impossibile

Predisporre una biblioteca di classe può sembrare impresa ardua ed effettivamente semplicissimo non è. Le nostre aule spesso hanno spazi ridotti e avere a disposizione una quantità ragionevole di libri, meglio se conosciuti dai docenti per poter avviare conversazioni di senso insieme agli studenti, costa tempo, fatica e denaro.

Personalmente sono una appassionata della cosiddetta “letteratura per ragazzi” e tenermi aggiornata su novità editoriali di qualità non mi risulta faticoso. Tra consigli delle mie librarie di fiducia e di colleghe appassionate quanto me, leggere e parlare di libri sono diventate attività di benessere personale prima che di aggiornamento professionale. Comunque, per organizzare una biblioteca di classe come si deve occorre tenere conto di alcuni passaggi necessari. Vediamo quali.

Uno spazio per cominciare

Innanzitutto si tratta di portare in classe una discreta quantità di libri. Lo spazio in cui riporli è importante, certo. Se si ha la fortuna di possedere in aula mensole o mobilia verso la quale gli studenti possano avere libero accesso, non esitare a riporvi i testi e a mantenerli ben in vista.

In mancanza di spazi adeguati, potranno essere utilizzati cesti o scatole capienti. Ma, più che lo spazio, è importante la quantità e, soprattutto, il tempo, come spiegherò più avanti.

La scelta dei libri

È importante che i bambini e i ragazzi abbiano la possibilità di scegliere libri di qualità che siano alla loro portata e che vengano il più possibile incontro alle loro inclinazioni personali. Gradualmente verrà dato modo di alzare i livelli di lettura, ma per diffondere coinvolgimento e piacere di leggere, occorre fin da subito proporre testi di vario genere e formato. Via libera a libri di narrativa, fantasy, gialli, thriller e non solo sotto forma di romanzo e racconto.

Esistono albi illustrati e graphic novel di qualità, in grado di incuriosire anche i lettori più restii. E ancora silent book, altamente inclusivi anche in contesti di alunni non italofoni per il ricorso al solo linguaggio iconografico, o fumetti o, perché no, raccolte di poesie.

Da non demonizzare neppure i più recenti manga o escape/game book; come afferma Franco Lorenzoni:

Aprirsi al mondo immaginario dei nostri studenti aiuta a comprenderli meglio e ci fornisce strategie per incidere in modo più efficace nei loro processi di apprendimento.

Dove e come reperire i libri

Sembra impossibile avere a disposizione una simile quantità di testi, ma il modo per sistemarne in classe una discreta quantità esiste davvero. Ho prima parlato di acquisto personale dei libri, ma se non si ha intenzione di seguire questa prassi, è possibile organizzarsi con sistemi di prestito per classe, ormai diffusi in numerose biblioteche pubbliche.

Altre soluzioni potrebbero prevedere acquisti di testi per bambini/ragazzi non solo in libreria, ma anche a mercatini dell’usato, oppure concedere la possibilità agli studenti di portare dei libri posseduti. In entrambi i casi è importante però che i testi non siano troppo rovinati e assicurino un discreto livello di qualità.

Come distribuire i libri

Una volta raccolta una quantità di libri che ci sembra adeguata, può cominciarne la distribuzione. Occorre che il docente presenti alla classe i testi messi a disposizione, rivelando poche informazioni e cercando di incuriosire il più possibile la platea in ascolto. Basta dosare bene questi accorgimenti e in classe si scatenerà una gara per accaparrarsi i testi che hanno destato maggior curiosità!

È quindi importante che vengano attivate le modalità di prestito ordinario: il libro scelto andrà associato allo studente che lo ha preso in carico. La registrazione del prestito potrà avvenire in modalità cartacea o, in modo più funzionale, per via digitale. Esistono diversi programmi per gestire il sistema di prestito librario, tra cui Mylibrary o Qloud. È inoltre importante che gli studenti abbiano la possibilità di cambiare il libro scelto nel caso in cui la lettura risulti deludente o difficoltosa.

Il tempo di lettura

Una delle pratiche fondamentali per gestire una biblioteca di classe con successo è quella di dedicarvi il tempo necessario. Occorre dare ai ragazzi il tempo di leggere in maniera distesa e far percepire che la lettura non è da intendersi come attività sporadica o riempitiva all’interno dell’attività didattica “vera”.

Esistono, ad esempio, progetti strutturati e pratiche sperimentate che prevedono la lettura quotidiana di un quarto d’ora ogni giorno a livello anche interdisciplinare. Oppure far leggere con orari più dilatati, ma non in modo occasionale e non sempre nelle ultime ore delle lezioni di fine settimana. È necessario che in classe passi il messaggio che leggere è un’attività didattica prioritaria, anche perché sono le stesse Indicazioni Nazionali a ribadirlo in maniera esplicita.

Parlare di libri

Non è tanto difficile avviare un’esperienza di biblioteca di classe a settembre: difficile è fare in modo che l’interesse per la biblioteca di classe rimanga vivo fino al mese di giugno. Oltre che cercare di tenere aggiornata con testi aggiunti progressivamente, una delle pratiche migliori per raggiungere questo obiettivo è parlare e far parlare di libri.

“Attraverso la condivisione, sotto forma di conversazione con il docente e i compagni, la lettura diventa un’attività sociale. Parlare dei nostri libri ci fa crescere come lettori critici, come lettori per la vita, più di qualsiasi altra cosa” (Aidan Chambers ne Il lettore infinito).

Per fare in modo che tra i nostri studenti si diffonda il piacere di leggere e l’interesse crescente nei confronti della lettura occorre impostare e far apprendere conversazioni di senso sui libri letti.

Quando i bambini e i ragazzi leggono, parlano tra loro (e con i docenti) dei testi letti e lo fanno con competenza, le ricadute in ambito cognitivo, relazionale e di crescita personale sono notevoli. Prendendo a prestito alcune strategie dalla metodologia anglosassone del writing and reading workshop, gli studenti dovranno essere messi in grado di effettuare dei “booktalk” efficaci.

A proposito della trama…

Parlando di trama generale del libro, dovranno incuriosire i compagni senza svelare troppi particolari. Potranno leggere incipit e parti di testo ritenute significative e discutere su caratterizzazione di personaggi o ambientazioni e stile dell’autore. Saranno in grado di rispondere a domande e curiosità sul libro che verranno poste dai compagni e dai docenti in via prevalentemente informale. Diverranno sempre più competenti per delineare opinioni e impressioni personali, connessioni con il loro vissuto e ciò che li circonda e mettere tutto a confronto con quanto letto.

Potranno diffondere le competenze apprese anche tramite esperienze da realizzarsi anche fuori dalla classe, come scrivere e parlare di libri in incontri più strutturati o su blog di istituto. Potranno contribuire a far nascere e consolidare una vera comunità che legge e che apprende insieme. Ancora Aidan Chambers afferma che:

coloro che leggono insieme sentono di appartenere ad una comunità, perché non c’è niente che unisca più della condivisione delle proprie esperienze immaginarie.

E diventare, o provare a diventare, lettori per la vita.

Bibliografia e sitografia di approfondimento:

  • Aidan Chambers, Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni, Equilibri editrice
  • Nancie Arwell-Anne Atwell Merkel, La zona di lettura. Come aiutare i ragazzi e le ragazze a diventare lettori abili, appassionati, abituali, critici, Loescher
  • Le ragazze e i ragazzi di Mare di Libri, Ci piace leggere, Add editore
  • Katherine Rundell, Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Rizzoli
  • sito web Italian Writing Teachers e pagina Facebook Linee di WRW

Foto di copertina by Tom Hermans on Unsplash

Docente di lettere in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Arezzo, studio e sperimento variegate metodologie e pratiche di didattica attiva. Gestisco un blog in cui condivido esperienze significative realizzate all’interno delle mie classi.

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