Scopriamo come ottenere dal latte una plastica da modellare, ovvero la galalite, attraverso un esperimento chimico rapido e divertente, perfetto anche da fare in classe!
Come indicato dal suo nome (dal greco gala=latte e lithos=pietra), la galalite è una materia dura, fabbricata a partire dal latte.
Antesignana della plastica, la galalite è ancora oggi utilizzata per realizzare oggetti come bottoni, spille e penne; il suo aspetto è simile a quello del corno, del guscio di tartaruga, dell’ avorio, della madreperla e del corallo, senza però andare a colpire gli animali o l’ambiente (stesso motivo, poi, per cui è nata la plastica). Ecco perché la galalite ci piace così tanto!
A chi si rivolge l’attività
L’attività è particolarmente adatta ad una classe prima di scuola secondaria di primo grado!
Temi affrontati
- La materia
- Il calore e la temperatura
- Le basi della chimica
Finalità dell’attività
- Distinguere un fenomeno fisico – che non altera la materia – da un fenomeno chimico, che al contrario comporta una trasformazione della materia
- Conoscere i passaggi di stato (solido | liquido | gassoso | plasmatico)
- Comprendere l’azione del calore sugli stati di aggregazione della materia
- Saper eseguire una reazione chimica
- Pianificare le diverse fasi per la realizzazione di un oggetto, impiegando materiali di uso quotidiano
Di cosa abbiamo bisogno?
- latte scremato (un bicchiere)
- aceto bianco (3 cucchiai)
- colino
- recipiente
- 1 forchetta
- stampi per biscotti
- Carta da cucina
Tempi
- Realizzazione: 30 minuti ca.
- Attesa: 4-5 giorni ca.
E ora… mani in pasta!
- Scaldare il latte, spegnendo pochi secondo prima di raggiungere l’ebollizione
- Aggiungere l’aceto e mescolare. Mescolando costantemente, osservare che il liquido tende a separarsi. In questo modo si formerà la cosiddetta “cagliata”, una sostanza bianca e gommosa
- Procedere a separare la parte liquida (cioè il siero del latte, che non ci serve) da quella solida, utilizzando il colino e il recipiente, e schiacciando bene con una forchetta, per scolare bene il composto
- Asciugare il composto ottenuto con della carta da cucina
- Inserire il composto ottenuto all’interno dello stampo per biscotti
- Rimuovere il composto dallo stampo, con delicatezza
- Aspettare 4-5 giorni, o almeno fino a che la formina ottenuta non si è indurita: è possibile velocizzare l’attesa sistemandola sopra un radiatore acceso
- Terminata l’attesa, il manufatto è pronto: con un tocco di pittura acrilica è possibile decorarlo e personalizzarlo
Osservazioni
- Per far rapprendere (“cagliare”) il latte, si usa solitamente un caglio composto da enzimi di origine animale, vegetale o microbica; noi abbiamo utilizzato l’aceto! Nell’esatto momento in cui lo abbiamo aggiunto al latte, questo ha coagulato, formando immediatamente tanti piccoli pezzi di caseina, simili a neve!
- Passati 4-5 giorni, una volta che il composto è diventato duro, rimane però oleoso, tanto da essere necessario strofinarlo con carta da cucina.
Conclusioni: cosa abbiamo imparato?
- Se desideriamo ricavare dal latte una materia plastica, dobbiamo mescolare insieme latte e aceto bianco; attraverso il calore, questi due semplici ingredienti danno vita ad un vero e proprio effetto chimico.
- Mescolato al latte caldo, l’aceto ha fatto immediatamente separare le proteine dalla parte liquida del latte, proprio come avviene per creare il formaggio.
- Il composto che ne deriva è morbido e modellabile: una volta che il liquido residuo è evaporato, le sue dimensioni sono rimpicciolite, e la sua consistenza è molto dura e simile alla plastica.
Foto di copertina da http://www.newoldcompany.com/en/buttons/galalite/