Cos’ha, ancora, da dirci, una favola come Cenerentola? Ce ne parla Carlo Ridolfi.
Cos’ha, ancora, da dirci, una favola come Cenerentola? Portato sullo schermo più volte, il racconto di Charles Perrault potrebbe apparire logoro e anacronistico.
Ma la forza dei classici è proprio quella di poter essere reinventati più e più volte, senza perdere in fascino e fantasia.
È il caso della versione sceneggiata e diretta da Kay Cannon e ora disponibile su Amazon Prime Video.
Prima di tutto Cenerentola (Camila Cabello) non è la solita infelice orfana che vive con matrigna e sorellastre e sogna di diventare una principessa. Adesso è una ragazza molto sicura di sé, che ha come obiettivo quello di diventare disegnatrice e realizzatrice di abiti.
Così come la stessa matrigna Vivian (Idina Menzel) ha in realtà un passato da musicista di talento, frustrato per le ristrettezze del ruolo casalingo che si è trovata a dover ricoprire.
E il principe Robert (Nicholas Galitzine) sarà così lontano dallo stereotipo del belloccio figlio di papà da rinunciare alla successione dinastica per vivere il suo amore con Cenerentola, seguendola nella sua attività professionale.
Giocato dall’inizio alla fine sul registro del divertimento e dell’ironia, il film di Kay Cannon è un musical che utilizza sia composizioni originali (di Mychael Danna e Jessica Weiss), sia riproposizioni di grandi successi della musica pop, come Somebody To Love dei Queen, Material Girl di Madonna o Seventh Nation Army degli White Stripes (resa famosissima come coro da stadio a partire dai mondiali di calcio del 2006).
E sono davvero irresistibili i momenti in cui compare in scena una fata madrina interpretata da una “fata” icona gay come Billy Porter.
Madrina che, a sua volta, trasforma i tre topolini amici di Cenerentola in tre nevroticissimi e pasticcioni e simpaticissimi valletti che la accompagnano al ballo (interpretati da Romesh Ranganathan, James Acaster e da quel James Corden, attore e presentatore inglese, di cui si possono trovare in rete spassosissime riproposte dei musical più famosi della storia, interpretate per strada).
Camila Cabello esce da X-Factor Usa. Tra i ballerini c’è anche Giuseppe Giofré, che ha cominciato la sua carriera in Amici di Maria De Filippi.
È la televisione che riproduce se stessa, rimanendo comunque a livelli di competenza artistica e professionalità che, soprattutto negli standard del grande spettacolo americano, sono irrinunciabili.
È intrattenimento di ottima qualità, che permette di passare un paio d’ore tra buona musica, coreografie coinvolgenti e sana, sanissima, ironia che decostruisce i luoghi comuni e le pigrizie intellettuali.