Musica

Ritmo in classe: nomi in concerto!

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Nomi per sillabare suonando: esempi di esercitazioni ritmiche da svolgersi in classe

I nomi  sillabati, eseguiti con battiti e strumenti, possono essere il punto di partenza per esercitazioni ritmiche da svolgersi in classe. Fare pratica di discriminazione sonora utilizzando i nomi è per i bambini molto stimolante, perché il proprio nome rappresenta sempre un segnale ricco di richiami affettivi. 

Le proposte che seguono si adattano per essere eseguite fin dal primo anno della scuola primaria, con finalità che incrociano sia l’area linguistica che quella musicale, e che sviluppano capacità attentive e di motricità fine, orientate al vivere in gruppo.

Vediamole riassunte nello schema seguente:

Primi passi: nomi sillabati

Disponiamo i bambini  in cerchio e chiediamo a ciascuno di pronunciare a turno il proprio nome sillabando a voce alta, battendo le mani su ogni sillaba.

Riportiamo alla lavagna la trascrizione sonora dei nomi dei bambini e abbiniamo a ciascuno, per battere il nome, uno strumento percussivo anche informale.

Procediamo all’esecuzione cercando di eseguire i gruppi di battiti di seguito e di non fare pause tra uno strumento e l’altro. 

Gli accenti tonici

Dopo le prime esperienze di sillabazione, si può procedere verso un’ulteriore tappa di discriminazione percettiva: la ricerca  dell’accento tonico all’interno delle parole. La sillaba dove cade l’accento tonico, è fonologicamente più forte.  Si tratta ora di guidare i bambini a riconoscerlo. Iniziamo da  MARCO.

Battiamo le mani sul nome del bambino in due modi: la prima volta in modo errato, la seconda volta in modo corretto.

Chiediamo quindi a Marco di riconoscere il modo corretto di pronuncia del suo nome. Ora rivolgiamoci a tutti i bambini e stimoliamoli a trovare gli accenti interni dei loro nomi, sempre utilizzando in contemporanea i battiti e la sillabazione. Ecco lo schema sonoro dei nomi dei sei bambini con cui abbiamo iniziato la lezione.

Passeremo ora all’esecuzione strumentale. Per questo esercizio utilizziamo il battito delle mani sul banco.

Lo stesso esercizio potrà essere eseguito con strumenti diversi  o con il battito delle mani individuale alternato al battito delle mani in  coppia. Questi sono solo alcuni spunti di percorso interdisciplinare musica/italiano che possono offrire numerosi spunti di ampliamento verso obiettivi diversi delle due discipline. Buon divertimento creativo a tutti voi!

Qui un’altra attività a tema musicale, dedicata all’ascolto.

Foto di copertina Caleb George su Unsplash

La TOP TEN 2022 dei nostri articoli: si parte da un’attività in classe sull’ascolto!

in Attività di classe by

Un’attività musicale da fare in classe sull’ascolto dell’Antro del Re della Montagna, di Edvard Grieg, è nella nostra TOP TEN degli articoli 2022 più letti. Riscopriamola insieme!

Negli ultimi giorni di questo 2022 non potevamo certo esimerci dallo stilare una bella TOP 10 dei nostri articoli più letti e ripercorrerli uno ad uno, partendo da quello che presenta un’attività dedicata all’ascolto in classe!

Per i bambini e le bambine la musica è indissolubilmente legata all’ambito del fare: durante l’ascolto, quasi sempre cantano, si muovono, disegnano, giocano…;  naturalmente, tutto questo se la musica  non deve assolvere a  una funzione tranquillizzante in cui le azioni vengono sospese e le note accompagnano dolcemente il sonno.

L’ascolto della musica per i bambini e le bambine, è un’esperienza  globale che non coinvolge solo la funzione estetica, ma che opera sul piano affettivo, motorio, ludico, immaginativo e narrativo.

Molti pedagogisti  del settore hanno indagato la pratica interdisciplinare per impostare la didattica dell’ascolto,  avendo compreso che senza il fare, ascoltare musica resta un’esperienza superficiale, frammentaria, poco coinvolgente.

Quali obiettivi specifici per l’area musicale possiamo raggiungere nel presentare brani per l’ascolto nella scuola primaria?

  • La conoscenza del brano: (intesa come capacità di memorizzarlo e ritrovarlo in altri ambiti).
  • Il riconoscimento di parametri del suono: timbro, durata, altezza dei suoni, intensità.
  • Il riconoscimento di criteri di aggregazione del suono:   melodia, armonia, ritmica, orchestrazione, fraseggio, dinamica, agogica, struttura,  ecc…

Il problema del repertorio

I bambini ascoltano prevalentemente musiche proposte dai media, a meno che non abbiano in famiglia stimoli di tipo differente. I jingle pubblicitari, le sigle dei cartoni animati, le canzoni dei film, le canzonette,  si imprimono con facilità nella memoria e diventano in poco tempo i protagonisti del  loro vissuto musicale.

Per una maestra può essere vincente proporre questo tipo di brani,  in quanto i bambini  li riconoscono e  li accolgono con gioia. Ma  perché non allargare il repertorio e proporre altro?

La musica classica fa parte di un patrimonio culturale che non può essere trascurato e che, se avvicinata in tenera età, può gradualmente diventare un buon cibo per la mente.

Naturalmente non tutta la musica colta si adatta a questo scopo: alcuni brani possono essere più avvincenti e più funzionali di altri.

Nell’antro del Re della Montagna

Questo breve brano di Edvard Grieg (1843-1907) è interessante per aspetti che  riguardano  la struttura, la ritmica, l’agogica, cioè le variazioni di velocità, e la dinamica,  cioè le variazioni di volume. L’ascolto  verrà proposto attraverso il movimento per cui è necessario poter avere a disposizione uno spazio ampio (classe vuota, atrio, palestra…).

Struttura: nel brano è presente un unico tema che si ripete più volte. Lo proponiamo qui in versione semplificata:

Ritmica: il ritmo è costituito  da un pattern ripetuto più volte.

Agogica: la velocità  aumenta progressivamente.

Dinamica: il volume del suono aumenta nel corso del brano anche attraverso l’inserimento nell’ organico orchestrale di nuove sezioni timbriche.

Siamo piccoli gnomi

Offriamo ai bambini una suggestione narrativa: siamo piccoli gnomi  e ci troviamo in una grotta scavata all’interno di una montagna.

Per  riconoscere il tempo: diamo come regola quella di camminare segnando  il passo a tempo di musica.

Per riconoscere il tema: chiediamo a ogni bambino di camminare e di invertire la direzione di marcia ogni volta che ricomincia il tema musicale: ogni bambino, quindi, deve inventare  il suo percorso camminando in avanti, in diagonale, indietro: l’importante è che mantenga la stessa direzione per la durata del tema, per poi cambiarla quando percepisce l’inizio del tema che si ripete.

Dinamica e agogica: dato che volume e velocità aumentano progressivamente, chiediamo ai bambini di battere i piedi con più forza e di accelerare il passo.

Verso il finale

Improvvisamente la musica suggerisce che qualcosa sta accadendo: possiamo chiedere  ai bambini di immaginare la scena e  di suggerirci l’evento. Che cosa sta succedendo? Chi è improvvisamente entrato nella grotta?

Quali gesti possono accompagnare quell’improvviso frastuono interrotto  da pause che porta il brano verso il finale?  Diventiamo tutti statue di sale? Cadiamo per terra?

Ecco che il brano si conclude e per i bambini è una festa accompagnare con i loro movimenti creativi la conclusione del brano.

Foto di copertina by Anne Kroiß da Pixabay

Disegnare i suoni: esperienze di ascolto attraverso trasposizioni grafiche

in Attività di classe by

Dare forma ai suoni, un’attività da fare in classe attraverso la quale i bambini rappresenteranno vari suoni attraverso disegni astratti!

I suoni informali, singoli o organizzati,  possono essere un interessante stimolo, fin dai  primi giorni di scuola, per esperienze di ascolto attraverso le trasposizioni  grafiche. La trasposizione dal codice sonoro al codice visivo è finalizzata alla creatività e  all’attivazione dell’attenzione selettiva e si attua attraverso la scelta di differenti modi di rappresentazione.

Diamo forma ai suoni

L’esperienza che segue può essere indirizzata sia  ad alunni del primo ciclo della scuola primaria, che ad alunni più grandi.  Si tratta di presentare ai bambini suoni  diversi e di chiedere loro di rappresentarli con il disegno (materiale occorrente per il disegno: pennarelli a punta grossa e a punta fine, fogli di formato a 4). Ecco alcuni suoni facili da realizzare ,utili per un primo approccio all’esperienza:

  • STIMOLO N. 1: RISO IN UN  TUBO DI CARTONE
    Realizzare il tubo con un foglio da disegno arrotolato, inserire tre manciate di riso, chiudere le estremità e rovesciare lentamente il tubo prima in una direzione, poi nell’altra.  Ripetere due volte.
  • STIMOLO  N. 2: SASSO NEL VETRO
    Inserire un sasso in un baratto di vetro. Produrre un colpo secco rovesciando il barattolo. Ripetere tre volte.
  • STIMOLO N. 3: CARTA ACCARTOCCIATA
    Utilizzare un foglio di carta forno.  Stropicciare per cinque secondi.
  • STIMOLO N. 4: NOTA TENUTA
    Produrre il suono con una nota tenuta di uno strumento melodico, ( flauto, tastiera, melodica) per  tre secondi, poi ripetere la stessa nota tre volte per  un secondo.

Presentiamo ai bambini e alle bambine un foglio  A4  diviso in sezioni  e chiediamo  di disegnare i suoni che presenteremo ad uno ad uno.  Sarebbe  importante che l’insegnante producesse i  suoni senza far vedere la fonte,  affinché i bambini non disegnino realisticamente ciò che produce il suono, ma  il suono stesso.

E poi?  Diamo  parola ai suoni

Per passare dal livello dell’esperienza a quello della conoscenza,  riprendiamo i suoni prodotti  e confrontiamo i disegni. Possiamo ritagliare le strisce  relative alla stessa fonte e comporle in un cartellone unico, o prenderle in considerazione singolarmente. Chiediamo quindi ai bambini di descrivere  ogni esperienza acustica aiutandosi  con l’osservazione del disegno.  Per facilitare la verbalizzazione,  possiamo proporre  la scelta tra coppie di aggettivi.

  • SUONO N. 1: RISO NEL TUBO
    MORBIDO/SECCO,  GRANULOSO/LISCIO, FORTE/LEGGERO, LUNGO/BREVE, SCURO/CHIARO SPEZZATO/ LINEARE/ ATTORCIGLIATO
  • SUONO N 2: SASSO NEL BARATTOLO
    MORBIDO/SECCO,  BREVE/LUNGO, FORTE/LEGGERO, SCURO/CHIARO
  • SUONO N 3: CARTA ACCARTOCCIATA
    CREPITANTE/DECISO, RIGIDO/MORBIDO, DOLCE/ASPRO, LUNGO/BREVE, FORTE/LEGGERO
  • SUONO N. 4:  NOTA TENUTA
    LUNGO/BREVE, ACUTO/GRAVE,TREMOLANTE/DECISO, SECCO/MORBIDO, CHIARO/SCURO

Al termine  dell’esperienza possiamo tornare sulle  loro descrizioni commentandole e contestualizzando le scelte di ciascuno. Es: Matteo ha detto che il suono era leggero, infatti ha usato un colore chiaro, per Martina e Luca il suono era lungo, infatti hanno disegnato un lungo filo attorcigliato su sé stesso, eccetera.

Dal disegno al suono

La stessa  esperienza può  essere svolta al contrario. Possiamo proporre alla lavagna o su cartellone un insieme di segni grafici chiedendo  ai bambini  di dare loro espressione sonora.

Possiamo indirizzare la classe  verso una realizzazione esclusivamente vocale o strumentale utilizzando ciò che, nell’ambiente circostante,  può produrre suoni e rumori: (penne battute,  astucci scossi, ecc…).

Ecco due proposte per realizzare le mappe sonore.

L’esecuzione può avvenire con l’insegnante che indica, da sinistra verso destra. i suoni da eseguire. È necessario introdurre  il concetto di contemporaneità: se i segni sono presenti simultaneamente in verticale, l’esecuzione da sinistra a destra dovrà prevedere la distribuzione delle parti a più esecutori che suonino nello stesso tempo.

Dall’esperienza al codice musicale

Per un ulteriore approfondimento indirizzato a ragazzi più grandi possiamo introdurre ulteriori  concetti musicali legati alla relazione suono/segno:

  • Assenza di segno: silenzio
  • Presenza di segno: suono
  • Colore= timbro
  • Lunghezza del tratto: durata
  • Spessore : intensità
  • Oscillazioni in verticale: variazioni di altezza
  • Sovrapposizione verticale:  contemporaneità (armonia)
  • Andamento lineare: successione (melodia)
  • Ripetizione di segni secondo un ordine: ostinato ritmico
  • Ecc…

Anche nell’arte contemporanea si possono trovare esempi da utilizzare come partiture sonore. Ed ecco che il percorso può arricchirsi di nuovi sentieri di approfondimento.

Wassily Kandinsky
(1866-1944) Linea angolare – Galleria d’Arte Moderna, Roma
Joan Mirò: (1893-1983) L’oro dell’azzurro Fondazione Mirò,  Barcellona

Se siete interessati/e al tema dell’ascolto musicale, trovate qui un altro interessante articolo!

Foto di copertina by Steve Johnson on Unsplash

Festival dei Due Mondi a Spoleto: danza, teatro e musica!

in Arte, Musica e Spettacolo by

Dal 24 giugno al 10 luglio a Spoleto torna il Festival dei Due Mondi, con oltre 60 spettacoli e 500 artisti da 36 paesi!

Mai come quest’anno l’estate pullula di festival, spettacoli, eventi per stare insieme: è tanta la voglia di stare fuori, all’aperto. Dopo gli ultimi durissimi due anni, il pubblico ha adesso solo un grande desiderio di vedere, ascoltare, scoprire, conoscere!

E a proposito di festival, è in partenza il Festival dei Due Mondi di Spoleto, in provincia di Perugia, dal 24 giugno al 10 luglio.

La 65esima edizione

Arrivato all’edizione numero 65, il Festival dei Due Mondi di Spoleto ha per il secondo anno la direzione artistica di Monique Veaute.

Il festival, che segue la sua vocazione multidisciplinare e internazionale, tesse una tela di relazioni trasversali alle singole arti. Tre le linee programmatiche:

  • le melodie dei due mondi (l’Europa e l’America)
  • la voce delle donne
  • i nuovi modi di raccontare la musica

Valorizzando teatri, spazi all’aperto, ma anche luoghi non convenzionali, offre più di 60 spettacoli in 17 giorni, e oltre 500 artisti da 36 paesi!

La musica

La programmazione musicale guarda alla relazione tra le due sponde dell’oceano, abbracciando diversi linguaggi. In questo, hanno un ruolo importante le due orchestre in residenza: la Budapest Festival Orchestra e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

La soprano e direttrice d’orchestra Barbara Hannigan, presente con quattro diversi concerti, si inserisce nel percorso che la nuova edizione sviluppa con le figure femminili che hanno dato un nuovo corso alle arti performative.

Infine, la programmazione musicale include anche jazz ed elettronica, barocco e contemporanea; dalla rassegna di musica americana dell’ensemble Sentieri selvaggi, alla performance di Tovel.

Da non perdere, poi, gli speciali concerti per Spoleto di Angelique Kidjo, Mariza e Dianne Reeves, in Piazza Duomo.

Danza e teatro

Le altre sezioni – danza, teatro, mostre – raccolgono alcune delle proposte più innovative del panorama nazionale e internazionale. È il caso della coreografa spagnola Blanca Li, che mette in scena uno spettacolo immersivo in realtà aumentata.

Sempre in tema di danza, presenti anche: le coreografe Germaine Acogny, fondatrice dell’École des Sables, Anne Teresa De Keersmaeker e la regista Jeanne Candel – con una nuova esperienza di teatro musicale.

Il festival rende inoltre omaggio all’icona della danza Trisha Brown, scomparsa 5 anni fa.

La sezione Teatro, invece, propone il regista tedesco Thomas Ostermeier e presenta gli ultimi lavori di drammaturghi italiani quali Fabio Cherstich, Leonardo Lidi, Davide Enia e del duo RezzaMastrella.

Eventi collaterali

Attorno al cartellone ufficiale, poi, troviamo gli eventi speciali: gli incontri con gli artisti, i premi, le istallazioni d’arte, le rassegne cinematografiche e le mostre.

Per info sull’interno programma dettagliato, clicca qui; per tutte le altre informazioni sul Festival, clicca qui.

Foto di copertina: https://festivaldispoleto.com/

Lorenzo Baglioni: no, non sono solo canzonette!

in Approcci Educativi by

Leggi, teoremi, regole grammaticali, attenzione all’ambiente e l’invito a fare della cultura un distintivo da mostrare con fierezza: vi presentiamo il cantante e attore Lorenzo Baglioni!

Lo avevamo già fatto qui, affrontando nello specifico il tema della dislessia, ma torniamo nuovamente e in modo più approfondito a parlare di Lorenzo Baglioni!

Come canta il buon Max Gazzè, “una musica può fare”. Tutto, aggiungiamo noi, dal momento che quelle magiche 7 note hanno il potere di emozionare, intrattenere, divertire, addormentare, insegnare e, se male assortite, pure disturbare. Tutto, insomma.

Insegnare con la musica

Soffermiamoci però su questo aspetto: la musica può insegnare.

Questo lo sa bene, appunto, Lorenzo Baglioni, classe 1986, originario di Grosseto ma fiorentino d’adozione.

Attore comico di cinema, tv, teatro, web e social network, Lorenzo Baglioni, per tutti “Il Baglio”, si è fatto conoscere come Youtuber nel 2015, con il video Le ragazze di Firenze , elenco musicale ironico dei locali più noti della città, e delle ragazze che li frequentano.

E se da una parte porta avanti, negli anni, il suo lato giocherellone, con canzoni sul perché al mare ci lamentiamo di tutto , su un improbabile McDonald in Piazza Duomo a Firenze, sui  9 Amici che tutti hanno su Facebook, dall’altro utilizza proprio il mezzo musicale per far passare concetti e nozioni di per sé assai poco musicali.

Dalle ossidoriduzioni alle Leggi di Keplero, dal Teorema di Ruffini ai principi della termodinamica, passando per l’uso corretto del congiuntivo (volesse il cielo!): chi mai, prima di lui, ha mai dedicato una canzone a questi temi?

Così, proprio come negli anni ’90 la mitica versione remix di San Martino del Carducci, ad opera di Fiorello (per i nostalgici, eccola qui, e per il massimo godimento, qui trovi la versione di Fiorello e Lorenzo Baglioni insieme, in diretta su radio deejay!), ci fece imparare a memoria la suddetta poesia, Lorenzo Baglioni si rivolge a studenti e curiosi in generale, allungando una mano (con l’altra tiene la chitarra), e accompagnandoli tra nozioni di italiano, matematica, latino, fisica e molto altro (la matematica nella musica l’avevamo già affrontata qui)!

Un giullare matematico!

Il perché della svolta didattica alla sua musica, forse va ricercato nel percorso professionale, precedente al successo sul web.

Dietro al suo profilo istrionico, infatti, si nasconde nientepopodimeno che un laureato in matematica!

Del resto, alcuni ricercatori austriaci hanno scoperto che le persone divertenti hanno un livello di Q.I. superiore alla media!

Come si arriva dalla matematica alle canzoni su Youtube? Lo ha spiegato diverse volte lo stesso cantante, raccontando che insieme al fratello Michele (con il quale scrive tutti i pezzi), aveva visto  alcuni monologhi di stand up comedy appunto su Youtube, decidendo di cimentarsi in un progetto simile, ma condito con una forte componente musicale. Nacque così Selfie, il primo spettacolo con 7 canzoni comiche con monologhi.

Con un piede nel dottorato e un altro nel mondo dello spettacolo, Lorenzo è riuscito  così ad unire le due strade, facendole confluire nel magico mondo di Youtube.

Un’ ora e mezzo per salvare il mondo

Dal titolo diretto ed eloquente, nel 2020 Lorenzo Baglioni scrive insieme al noto geologo Mario Tozzi il libro “Un’ ora e mezzo per salvare il mondo. I veri motivi per cui dobbiamo tornare subito a occuparci del riscaldamento globale” , partendo dalla convinzione condivisa che la pandemia sia un problema passeggero, mentre quello del global warning è un’emergenza da considerare al primo posto:

“Se non facciamo nulla rischia di essere irreversibile. Ci dobbiamo spaventare per darsi un mossa. Ma SI PUO’ FARE QUALCOSA, questo è il senso del nostro libro.”

Un libro, dunque, per smascherare le bufale su clima e surriscaldamento globale, invogliando a condurre una vita più ecologica.

Rivoluzione Culturale

Un libro, il cui messaggio sembra fare eco nel testo di Insieme, canzone di recente uscita, realizzata da Baglioni con il Piccolo Coro dell’Antoniano (un sogno che si è avverato, per il cantante!), nella quale canta: “Perché l’insieme è maggiore della somma delle parti”.

Dunque se si può fare qualcosa, è soltanto insieme.

Oltre ad aver fatto uscire recentemente un nuovo album (“siamo le foto che scartiamo”), Lorenzo Baglioni è sbarcato anche su Audible, a marzo 2021, con la sua prima serie Podcast, dal titolo “Rivoluzione Culturale”.

In ciascuna puntata tratta di eventi, scoperte e invenzioni che hanno cambiato, anzi, rivoluzionato appunto, il mondo.

Ma c’è anche una seconda ragione che spiega la scelta del nome del podcast; talmente bella e condivisibile, che riportiamo testualmente:

“Nel mio piccolo, io sogno che pian piano la gente, e soprattutto i ragazzi, i più giovani, cambino il modo in cui guardano alla cultura. Avere voglia di studiare, essere curiosi, coltivare la cultura devono diventare cose di cui andare fieri, e non cose di cui quasi ci si vergogna. Ecco, perché anche se non sembra, questa sarebbe un’altra piccola grande rivoluzione. Una rivoluzione culturale, per l’appunto.”

Per ulteriori approfondimenti su Lorenzo Baglioni:
Clicca qui
Ma anche qui!

Foto di copertina dal sito https://www.repubblica.it/

Didacta 2021: un’edizione digitale per la scuola che si rinnova

in Scuola by
Con Didacta 2021 riportiamo la scuola nel cuore di tutti: scopriamo insieme l’entusiasmante 4° edizione, interamente digitale

Ai nastri di partenza, con il suo carico di interessanti novità, la Fiera Didacta 2021, evento nazionale sull’innovazione della scuola, il più atteso da docenti, dirigenti scolastici, educatori e professionisti in generale del settore!

Una fiera, questa, arrivata in Italia alla sua 4° edizione, e che si svolge solitamente a Firenze, presso gli spazi della Fortezza da Basso. Questo anno, però, causa emergenza Covid-19, l’evento si svilupperà interamente online.

E dunque dal 16 al 19 marzo tutti sintonizzati sul sito ufficiale, dove sarà possibile trovare e seguire circa 170 eventi formativi del programma scientifico, e oltre 200 organizzati da enti e aziende (per iscriversi cliccare qui).

Convegni, workshop, seminari che toccano varie tematiche: il programma è suddiviso per tipologie di attività, dalla scuola dell’infanzia all’università. Si va dall’ambito scientifico e umanistico a quello tecnologico, fino allo spazio dell’apprendimento.

Un grande spazio digitale in cui confrontarsi piacevolmente e condividere idee sul futuro della scuola e che, data la veste “virtuale”, non limita in alcun modo l’accesso e la fruibilità dei suoi contenuti.

Vediamo il bicchiere mezzo pieno: non ci sarà alcuna corsa tra uno stand all’altro, con il rischio di perdersi. Tutto sarà comodamente a portata di clic!

Tra gli eventi segnaliamo:

“Che lingua parla la Musica? Come fa a raccontarci le cose? Spunti per un ascolto consapevole ma libero

In programma martedì 16 marzo dalle 13 alle 15, un seminario sul valore della musica come linguaggio universale, e dunque l’importanza di indirizzare gli alunni verso un ascolto libero e consapevole.

“Pedagogia Hip Hop”

In programma mercoledì 17 marzo – dalle 13.30 alle 15 – un seminario sulla valenza pedagogica della cultura hip-hop, che comprende, tra altre forme espressive, la musica rap.

Il viaggio segreto del virus

Questo il titolo del nuovo libro per ragazzi scritto dalla virologa e direttrice del Centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida Ilaria Capua, e presentato da lei insieme a Marco Cattaneo, Direttore di Le Scienze e National Geographic.

Tema del libro è la scoperta delle creature più piccole, dispettose e sorprendenti dell’universo: i virus! Segnatevela in agenda: la presentazione è mercoledì 17 marzo, alle ore 11.

Scienza, Sogni, Materie Stem e Futuro

In questo seminario che si terrà venerdì 19 marzo alle ore 11, troviamo la giovanissima Linda Raimondo (classe 1999), aspirante astronauta e studentessa di fisica all’Università di Torino, in compagnia del fisico Massimo Temporelli.

Tra le novità di questa edizione:

  • DIDACTA IN CLASSE: in cui gli insegnanti potranno partecipare con i loro alunni e le loro classi ad alcuni eventi in programma.
  • FARE, NON PROVARE nuove idee di leadership educativa: iniziativa gratuita a cura dei dirigenti scolastici per l’incontro virtuale con le aziende.

Un’edizione, questa, non solo importante ma necessaria – come dice il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – per capire l’impatto della pandemia sulla scuola, e trovare i mezzi e le soluzioni per trasformare, ripensare e rinnovare la scuola e il modo di insegnare, stare insieme, crescere. E poi aggiunge:

 Quest’anno Didacta deve essere qualcosa di più: deve essere il momento in cui la scuola torna nel cuore di tutti.

Per partecipare a Fiera Didacta 2021 occorre registrarsi online, consultare il programma scientifico e selezionare le attività che si desidera seguire, acquistando il biglietto direttamente sul portale (anche utilizzando la carta del docente).

Il biglietto, valido per tutti e quattro i giorni di mostra, ha un costo di 14€. Ma il valore dei contenuti della Fiera è decisamente senza prezzo.

L’effetto Mozart: musica per bambini!

in Approcci Educativi/Arte, Musica e Spettacolo by
L’ascolto e lo studio della musica e gli effetti su attenzione e sviluppo di abilità.

Che la musica sia un’importante materia nell’educazione dei più piccoli, è noto fin dai tempi antichi. Ma che addirittura potesse sviluppare le loro capacità cognitive è diventato argomento di discussione da pochi anni. Da quando, nei primi anni novanta, uno studio condotto presso l’Università della California ha reso famoso in tutto il mondo il cosiddetto “effetto Mozart: vi sarebbe cioè una relazione tra l’ascolto della musica di Mozart e lo sviluppo delle capacità di pensare nel tempo e nello spazio, oltre che dell’orientamento!

Al di là di Mozart e dei tanti studi che ne sono seguiti, la musica classica è comunque da sempre un linguaggio universale, attraverso il quale i più piccoli imparano a cogliere e a esprimere le loro emozioni. Per parlare dell’importanza della musica per i bambini e i ragazzi, abbiamo contattato la professoressa Gilda Martini, insegnante di musica e direttore della “Mozart 2000 Toscana Giovani”, un’orchestra composta da bambini, impegnata in concerti in Italia e all’estero.

Grazie professoressa Martini per aver accettato il nostro invito. Perché è così importante, per i più piccoli, ascoltare e suonare musica classica?

La musica classica ha il potere di stimolare zone del cervello che quotidianamente non siamo abituati a usare, e questo vale sia per i bambini che per gli adulti. È chiaro dunque che un cervello, se stimolato sin da bambino, avrà maggiori possibilità di evolversi.

La musica classica è una musica complessa. Nel corso degli anni, anche confrontandomi con i miei colleghi provenienti da tutto il mondo, ho notato che la musica classica riesce a catturare l’attenzione dei bambini, consente loro di sviluppare una grande capacità uditiva e li aiuta a esprimere sentimenti e sensazioni che a parole non riuscirebbero a dire. Riescono in qualche modo a trovare nei suoni e nelle sensazioni, che questi danno loro, la forza di aprirsi, nonostante sia una musica priva di parole. Purtroppo certe cose non si possono spiegare, ma solo osservare, come ho avuto la fortuna di vedere io in tutti questi anni.

Una domanda per i genitori che ci leggono: a che età una bambina o un bambino può cominciare a studiare musica?

Per quanto riguarda il mio approccio, io lavoro con i bambini da 3 anni in su. Studiare musica non è solo usare uno strumento. Uno dei primi sensi che il bambino sviluppa è l’udito, per questo con i bambini di 3 anni lavoro sul ritmo, sull’ascolto e sulla memorizzazione dei suoni. Solo dopo un anno – quando hanno circa 4 anni – li introduco allo strumento.
Chiaramente nella musica c’è spazio per tutti, si può iniziare a qualsiasi età! È però consigliato (proprio da un punto di vista scientifico-anatomico) iniziare da piccoli. Un bambino ha sicuramente una plasticità maggiore di un adulto, e avrà la possibilità di sviluppare un numero di motoneuroni (che consentono un’agilità nel movimento delle mani) più ampio di chi non ha mai studiato uno strumento. La fluidità di chi coltiva la musica sin da piccolo si noterà maggiormente.

Da alcuni anni porta avanti un’esperienza incredibile come quella della “Mozart 2000 Toscana Giovani”, che ha avuto l’onore di esibirsi in Italia e all’estero. Qual è il valore, per un bambino, di entrare a far parte di un’orchestra?

Sì, porto avanti questa bellissima esperienza dall’a.s. 2000/2001. Ormai sono 20 anni che lavoro in questo campo con bambini che vanno dai 3 anni fino a studenti universitari! Credo che “Mozart 2000 Toscana Giovani” sia stato uno dei primi progetti musicali – ora una vera e propria scuola di musica – a essere introdotto nelle scuole d’Italia. Per un bambino far parte di un’orchestra è un onore. Lo vedo negli occhi dei miei studenti. Si sentono parte di una seconda famiglia ed è questo l’ambiente che voglio creare nella mia scuola. È molto importante per me che possano suonare con persone più grandi, così capiscono che anche loro un giorno potranno essere d’ispirazione per qualcun altro.
Come dicevo, un’orchestra è una famiglia, dunque bisogna essere rispettosi degli altri. Qui si imparano le prime regole della musica d’insieme. Quali sono? Ascoltare ed essere ascoltati, rispettare il ritmo, riuscire a entrare e uscire nei tempi musicali previsti. Per questo penso che la musica sia importante. Nessuna materia può insegnare disciplina più di questa.
Suonare in orchestra è anche collaborazione. Per quanto mi riguarda, nonostante tutti questi anni, ancora mi emoziono nel vedere grandi e piccoli suonare insieme in orchestra, è assolutamente magico. Diventano automaticamente una cosa sola.

Un’ultima domanda sulla scelta dello strumento: come fare a scegliere quello “giusto”?

Sono vari gli aspetti da considerare. Noi insegnanti cerchiamo di lasciare libertà di scelta ai bambini, ovviamente dando loro dei consigli. Essendo piccoli e nuovi in questa disciplina, io e i miei colleghi tendiamo sempre a dare un piccolo assaggio di tutti gli strumenti. In questo modo anche noi maestri, attraverso i segreti del mestiere, riusciamo a capire gli strumenti per i quali sono più portati.
Chiaramente può succedere che una bambina o un bambino decida di cambiare o provare altro, o addirittura che la curiosità spinga qualcuno a intraprendere lo studio di più di uno strumento contemporaneamente.

Grazie di cuore e buon lavoro!

Approfondimenti

Per giocare con i più piccoli:

Un set di strumenti e percussioni

Un tappetino musicale per giocare con il ritmo

Una collezione di cd per introdurre la musica classica a bambini e ragazzi

Un libro pieno di informazioni e tante curiosità sulla musica classica

Il disegno di Coltrane che illustra la matematica nella musica

in Zigzag in rete by
Coltrane musica
John Coltrane disegnò con questo cerchio la sintesi della sua teoria della musica in un criptico connubio fra scienza e fede Keep Reading

Vedere la musica, l’esperimento di Alexander Chen

in Arte, Musica e Spettacolo/Attività di classe by
Trasformare Bach e la metropolitana di New York in forme geometriche e movimenti, un modo per guardare la musica sotto un’altra prospettiva Keep Reading

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