Immaginazione

Laboratorio a tema TEATRO: ascolto&immaginazione!

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Entriamo in punta di piedi nel magico mondo del teatro per “rubare” due esercizi utili anche in classe, per stimolare con creatività all’ascolto dell’altro e alla fantasia!

Si dice che il teatro sia una scuola di vita: sì, ne siamo convinti anche noi, ecco perché pensiamo sia davvero importante portare… il teatro a scuola!

Dopo i primi due laboratori proposti, dedicati al tema dell’inclusione (il primo lo trovi qui, il secondo invece qui), eccoci con un’altra proposta di laboratorio da fare in classe, che ruba dal grande baule dei sogni chiamato “teatro”, due esercizi interessanti e stimolanti, sia per l’insegnante che per gli alunni!

Scambio d’identità

Il primo esercizio – “scambio d’identità” –  è ottimo per abituare gli alunni all’ascolto dell’altro. La tendenza è quella di essere sempre meno concentrati sulle parole di chi ci sta parlando, perché catturati da mille stimoli. Si dice infatti che: si pensa 100, si racconta 80, si ascolta 40 e si ricorda 20! Impariamo dunque a guardare l’altro negli occhi, e a non farsi scappare nemmeno una parola!

Procedimento

Dividete la classe a coppie, le quali saranno impegnate a raccontarsi l’un l’altro un aneddoto, con più particolari possibili: dove mi trovavo, quando è successo, cosa è successo, come mi sono sentito (o come si è sentita la persona a cui è successo), ecc.

Terminati entrambi i racconti, si passa al cambio di coppia: formato un nuovo duo, ogni alunno dovrà raccontare all’altro la storia appena ascoltata. E via così, fino a che gli alunni non avranno raccontato le varie storie ascoltate a tutti i compagni!

Terminato il giro di storie, ognuno racconterà l’ultimo aneddoto ascoltato: quanto sarà fedele al racconto originario? Colui che lo ha vissuto o raccontato per primo, sarà in grado di riconoscerlo?

L’oggetto immaginario

Smartphone, consolle, pc, tv: i ragazzi e le ragazze di oggi sono talmente abituati a “vedere”, che sempre meno sono in grado di immaginare, di attingere al profondo pozzo della fantasia. Anzi, quel pozzo sempre di più rischia di prosciugarsi. Ecco allora un esercizio in grado di stimolare proprio quel grande patrimonio che tutti dovrebbero avere in grande quantità.

Procedimento

Fate sedere gli alunni in cerchio, dicendo loro che al centro si trova un oggetto immaginario: nessuno sa cos’è, o meglio, ognuno può farlo essere quello che vuole.

Uno alla volta gli alunni – dopo aver deciso autonomamente di che oggetto potrebbe trattarsi – si alzeranno e interagiranno con lui, senza dire alcuna parola.

Terminato il turno dell’ultimo alunno, si procede ad un secondo giro, in cui stavolta ogni alunno dovrà aggiungere un’esclamazione alla sua interazione con l’oggetto.

Terminato anche il secondo giro, si passa alle domande al “pubblico”: di che oggetto si trattava, per ogni alunno? Sono stati tutti così bravi da far indovinare agli altri la natura dell’oggetto, senza mai nominarlo ma solo interagendo con lui, grazie all’immaginazione, e utilizzando una sola esclamazione?

Via libera alla fantasia!

Foto di copertina by saeed karimi su Unsplash

Alike, perché la scuola non può diventare una fabbrica

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Il celebre cortometraggio della Pixar – Alike – ci racconta ciò che la scuola dovrebbe stimolare nei più piccoli: l’osservazione, la creatività, l’espressione libera delle emozioni.

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