Cooperative Learning

Metodologie di didattica attiva: il metodo Jigsaw del Cooperative Learning

in Approcci Educativi by

Tramite il cooperative learning gli studenti apprendono insieme, pur mantenendo responsabilità di lavoro individuali. Vediamo come applicare la Jigsaw classroom, una sua particolare metodologia.

Il cooperative learning (di cui già abbiamo parlato qui) è una metodologia di didattica attiva che permette agli studenti di apprendere insieme, assegnando ruoli distinti a ciascun membro del gruppo. In questo modo viene assicurata la collaborazione tra pari, ma vengono mantenute anche le responsabilità individuali, visto che ciascuno lavora su una parte e, per la riuscita dell’attività, occorre necessariamente il contributo di tutti.

Interdipendenza positiva del cooperative learning e metodo Jigsaw

I benefici dell’apprendimento cooperativo sono notevoli, sia riferiti all’acquisizione più solida delle conoscenze, sia al miglioramento delle competenze relazionali-sociali e dell’intero clima di classe.

L’interdipendenza positiva, caratteristica essenziale del cooperative learning, permette di mettere in azione competenze comunicative, di leadership, di soluzione negoziata dei conflitti, indispensabili in ambito relazionale e professionale.

Un modo per favorire ulteriormente l’interdipendenza positiva è rappresentato dall’applicazione di una particolare metodo del cooperative learning: la Jigsaw classroom. Vediamo di cosa si tratta e come poterlo applicare in pratica.

Cos’e il metodo Jigsaw

La Jigsaw classroom è una metodologia del cooperative learning basata sulla ricerca. Letteralmente indica “puzzle, gioco a incastro”, infatti il suo scopo fondamentale è quello di far convergere e congiungere tutti i saperi per ricomporre un sapere comune. 

Il docente divide gli studenti in gruppi e la lezione in segmenti pari al numero dei membri del gruppo. Ad ogni studente viene assegnato un compito corrispondente al segmento della lezione per lui individuato.

La verifica dell’apprendimento avverrà a fine lavoro, quando tutti i compiti assegnati ai singoli membri saranno ricomposti e pronti per essere valutati. Ciascun membro del gruppo è protagonista attivo sia  del proprio apprendimento che di quello degli altri.

Un’esperienza pratica con il metodo Jigsaw
FASE 1

Il docente divide una classe di 20 alunni in 5 gruppi eterogenei (chiamati “gruppi base”) composti da 4 alunni. Ad ogni alunno componente del gruppo base viene assegnato un argomento diverso, quindi ogni alunno si impegnerà a svolgere un lavoro di ricerca preciso e distinto da quello degli altri.

I 4 alunni di ogni gruppo base – convenzionalmente chiamati A, B, C e D – avranno 4 argomenti diversi e specifici da approfondire. Ad esempio, se il docente vuole far apprendere tramite metodo Jigsaw il fenomeno della globalizzazione, potrà così procedere:

  • l’allievo A di ogni gruppo base dovrà fare una ricerca sulle origini della globalizzazione e sui fattori che ne hanno facilitato la diffusione;
  • l’allievo B si occuperà dei vantaggi della globalizzazione;
  • l’allievo C si occuperà degli svantaggi della globalizzazione;
  • l’allievo D si dedicherà ad una ricerca sulle multinazionali.
FASE 2

Tutti i membri che hanno lo stesso compito si riuniscono in gruppo (chiamato “gruppo tecnico”) per confrontarsi sui rispettivi lavori di ricerca assegnati, chiarire dubbi e stabilire procedure univoche e contenuti su cui focalizzarsi.

Si formeranno, quindi, 5 gruppi base e 5 gruppi tecnici. Ogni alunno diventerà “esperto” del suo ambito specifico e dovrà relazionare informazioni e competenze apprese agli altri componenti del gruppo base.

FASE 3

Gli studenti esperti tornano al proprio gruppo base, espongono le informazioni che hanno condiviso e si dedicano al lavoro assegnato dal docente.

In questo modo danno avvio alla costruzione del loro sapere, prima lavorando sul proprio segmento, poi apprendendo dai segmenti approfonditi dagli altri.

La valutazione nel metodo Jigsaw

Il lavoro di ogni membro del gruppo dovrà essere presentato alla classe e riceverà valutazione dal docente sulla base di rubriche contenenti obiettivi chiari e precedentemente condivisi con gli studenti.

I parametri valutativi da adottare nel metodo Jigsaw riguarderanno sia il processo che il prodotto, quindi gli verranno valutati non solo per il lavoro finale, ma anche per la capacità di collaborare con il gruppo, per l’impegno e la partecipazione, il rispetto delle regole.

La valutazione sarà sia individuale (ad esempio per l’alunno A) che collettiva (per il gruppo base di appartenenza). A completamento del percorso eseguito con metodo Jigsaw, l’autovalutazione tra pari attiverà processi metacognitivi come strumenti di consapevolezza dei processi di lavoro e delle modalità di apprendimento.

Vantaggi del metodo Jigsaw

Nel metodo Jisgsaw ogni studente si sente responsabilizzato alla partecipazione attiva e alla riuscita dell’attività didattica nel suo complesso, quindi è indotto ad agire bene sia per sé che per gli altri.

Il metodo Jigsaw migliora la motivazione ad apprendere e interviene nell’ambito relazionale, cercando di risolvere i conflitti e puntando alla collaborazione tra pari. I saperi acquisiti tramite responsabilizzazione diretta e cooperazione tra pari, infine, si rivelano più solidi e duraturi.

Ma allenare i nostri studenti alla partecipazione e alla responsabilità individuale per una finalità comune significa incidere in un ambito ancora più elevato, ovvero mettere le basi per la formazione di cittadini responsabili e consapevoli.

Praticare esperienze di apprendimento cooperativo in classe vuol dire costruire competenze di cittadinanza, agire su educazione civica diffusa e, in una parola, costruire una scuola concreta di democrazia. (Gianni Di Pietro)

Foto copertina di Andrew Ebrahim su Unsplash

Metodologie di didattica attiva: il Cooperative Learning

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Il Cooperative Learning assicura ottimi risultati negli apprendimenti, ma va ben oltre il semplice lavoro di gruppo. Richiede progettazione, monitoraggio e valutazione attenti e precisi. Vediamoli insieme.

Avevamo affrontato già in passato, in questo articolo, l’efficacia del Cooperative Learning, seppur in maniera non troppo approfondita. Torniamo a farlo adesso, andando a fondo su questa metodologia capace di ottenere ottimi risultati nell’apprendimento.

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione sono il documento che determina traguardi e obiettivi di apprendimento a cui i docenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado sono obbligati ad attenersi in fase di programmazione.

Il docente ha, invece, totale libertà nella scelta delle metodologie da utilizzare per lavorare su obiettivi e traguardi da far conseguire (la libertà di insegnamento è richiamata all’art. 33 della Costituzione). Per questo motivo è importante che conosca e sperimenti le metodologie che possono agevolare il suo lavoro in classe in base agli obiettivi e ai bisogni che ogni volta il contesto richiede di affrontare.

Una metodologia efficace in termini di apprendimento e didattica attiva è appunto rappresentata dal Cooperative Learning (o apprendimento cooperativo), che è cosa ben diversa rispetto al semplice lavoro di gruppo. Vediamo in cosa consiste.

Cos’è il Cooperative Learning

Il Cooperative Learning è una metodologia attraverso la quale gli studenti lavorano in piccoli gruppi per conseguire obiettivi comuni, ma tutti mantengono la loro responsabilità individuale.

Lo studente è parte di un gruppo, l’obiettivo di lavoro è comune, ma ciascuno deve contribuire attivamente poiché ciascuno è indispensabile per la riuscita dell’attività.

Perché scegliere il Cooperative Learning

Il Cooperative Learning si pone l’obiettivo di migliorare l’apprendimento insegnando allo stesso tempo agli studenti come lavorare in modo collaborativo; questo è importante perché la società è una realtà complessa e richiede continuamente la capacità di collaborare, specie nella risoluzione dei problemi.

Inoltre la didattica tradizionale, con il docente che tiene la lezione frontale e gli studenti in posizione passiva, risulta sempre meno impattante nella scuola dei nostri giorni. Infine non dimentichiamoci che i contenuti passano attraverso relazioni interpersonali e coinvolgimento attivo ed emotivo, tutti aspetti centrali del Cooperative Learning.

Caratteristiche del Cooperative Learning

Secondo i suoi fondatori e principali promotori (D. e R. Johnson e M. Comoglio), le caratteristiche del Cooperative Learning possono essere considerate le seguenti:

  • interdipendenza positiva
  • lavoro all’interno di piccoli gruppi eterogenei
  • responsabilità individuale e di gruppo
  • valutazione individuale e di gruppo
  • interazione face to face
  • insegnamento di competenze sociali

Lavorare in modo cooperativo stimola il senso di fiducia e di responsabilità verso se stessi e verso gli altri. La conoscenza viene, in definitiva, acquisita attraverso una relazione interpersonale positiva e autentica.

L’interdipendenza positiva nel Cooperative Learning

L’aspetto fondamentale del Cooperative Learning è l’interdipendenza positiva. Non si tratta di dividere i ragazzi in gruppi con tutti i membri che lavorano su uno stesso argomento.

Nell’apprendimento cooperativo ogni studente all’interno del gruppo assume ruoli e mansioni diverse, è responsabile della porzione di lavoro a lui assegnata ed è indispensabile per la realizzazione del prodotto finale.

La ricaduta di un simile impianto, in termini di apprendimento delle conoscenze e di messa in atto delle competenze sociali, si rivela molto efficace. In particolare, l’interdipendenza positiva mette in gioco le seguenti competenze sociali, tutte molto utili per un corretto atteggiamento da assumere in ambito relazionale e lavorativo:

  • competenze comunicative
  • competenze di leadership
  • competenze nella soluzione negoziata dei conflitti
  • competenze nella soluzione dei problemi
  • competenze di scelta e di presa di decisione
Il ruolo del docente nel Cooperative Learning

Nel Cooperative Learning il docente assume il ruolo di facilitatore, quindi non trasmette contenuti dall’alto, ma agisce sia come mediatore dell’apprendimento che come coordinatore delle dinamiche sociali.

Spetta a lui la formazione dei gruppi, basata sul criterio della eterogeneità delle competenze e, nella attribuzione dei ruoli, deve tener conto di alunni con disabilità, con disturbi specifici degli apprendimenti e bisogni educativi speciali.

Occorre che sia in grado di attivare la motivazione, sottolineare quanto fatto di positivo e responsabilizzare i membri del gruppo. Per quanto riguarda la progettazione delle attività, il docente dovrà seguire questi step:

  • effettuare una buona analisi della situazione della classe
  • stabilire obiettivi didattici e di cooperazione che dovranno esser perseguiti
  • identificare le consegne da assegnare e impostare procedure graduali
  • prendere decisioni organizzative
  • definire le modalità di monitoraggio e revisione dell’attività svolta nei gruppi
  • rendere obiettivi, consegne e criteri di controllo-revisione chiari e comprensibili
  • creare rubriche di valutazione con chiari obiettivi di prodotto e di processo
Vantaggi e svantaggi del Cooperative Learning

La metodologia attiva dell’apprendimento cooperativo porta notevoli vantaggi in ambito didattico e relazionale:

  • gli studenti introiettano meglio le conoscenze
  • le relazioni interpersonali diventano parte integrante dell’azione didattica
  • migliora il clima di classe e l’autostima generale

Occorre, però, mettere in conto anche alcuni aspetti che potrebbero rappresentare delle criticità, specie per chi si approccia per la prima volta alla metodologia:

  • dinamiche di gruppo non sempre disciplinate
  • tempi solitamente più lunghi per affrontare gli argomenti di studio
  • gli stessi studenti che possono fare resistenza perché si richiede un coinvolgimento attivo obbligato.

Tali svantaggi, comunque, non devono scoraggiare i docenti che si approcciano per la prima volta alla metodologia, perché i vantaggi li superano di gran lunga. Il sapere raggiunto tramite apprendimento cooperativo risulta più solido nel tempo e il beneficio associato al miglioramento delle relazioni interpersonale influisce positivamente sul clima di classe.

La metacognizione nel Cooperative Learning

Per ottenere maggiori benefici dalle attività svolte tramite Cooperative Learning, è importante che in fase conclusiva venga assegnato agli studenti un questionario di riflessione metacognitiva. Le sollecitazioni dovranno essere chiare e focalizzate:

  • come hai organizzato il lavoro che ti è stato assegnato, quali step hai seguito e quali strategie hai utilizzato?
  • Quali differenze noti tra Cooperative Learning e lavoro di gruppo?
  • Quali vantaggi noti tra Cooperative Learning e lavoro individuale?
  • Quali aspetti del lavoro in Cooperative Learning hai maggiormente apprezzato?
  • Quali aspetti del lavoro in Cooperative Learning ti sembra potrebbero essere migliorati?

Le riflessioni metacognitive risultano importanti per rendere le attività in apprendimento cooperativo sempre più centrate, motivanti ed efficaci. E, visto il lungo periodo di restrizioni dovute all’emergenza pandemica, i nostri bambini/ragazzi hanno più che mai bisogno di attività centrate, motivanti ed efficaci da svolgere insieme ai compagni. Facciamo in modo che possano svolgerle al meglio.

Bibliografia su Cooperative Learning-apprendimento cooperativo

  • M. Comoglio, M. A. Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo, LAS
  • D. Johnson, R. Hohnson. E. Holubec., Apprendimento cooperativo in classe, Erickson
  • A. La Prova, Apprendimento cooperativo in pratica, Erickson
  • E. Choen, Organizzare i gruppi cooperativi, Erickson

Foto by Andrew Ebrahim on Unsplash

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