Leggere una graphic novel a scuola: ecco alcuni spunti

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L’estate è il momento giusto per scoprire una forma narrativa che può piacere a grandi e piccini: il (o la) graphic novel. Conosciamola meglio.

In estate i tempi distesi permettono a grandi e piccini di leggere con maggior libertà e senza particolari costrizioni. Perché non approfittarne per leggere, e per far leggere, qualche graphic novel? 

Graphic novel: cos’è?

Visto che l’espressione inglese “graphic novel” viene convenzionalmente tradotta come “romanzo grafico”, la concordanza col sostantivo maschile richiederebbe l’uso dell’articolo “il”, ma in italiano vengono ammesse anche le forme con l’articolo femminile perché largamente in uso.

La graphic novel può considerarsi come una forma narrativa in cui le storie vengono rappresentate in modalità grafica e, come accade nei romanzi, risultano autoconclusive e possiedono intrecci di una certa complessità. 

”storie grafiche che hanno il respiro del grande racconto, dell’affresco ambizioso, dell’opera narrativamente compiuta”

(Gino Frezza)

Secondo il disegnatore Andrea Artusi, visto che in inglese il termine “graphic” non significa solo “grafico” ma anche “esplicito”, meglio sarebbe definire la graphic novel non romanzo grafico, bensì esplicitazione per immagini di un contenuto narrativo.

Graphic novel: quando e perché nasce?

Nel 1978 Contratto con Dio dello statunitense Will Eisner viene convenzionalmente ritenuta la prima vera e propria graphic novel, in quanto novella drammatica auto conclusa che racconta la storia con maggior intensità rispetto al fumetto e che si rivolge in modo diretto ad un pubblico adulto.

Per i librai, vista la diversità rispetto alle composizioni prodotte fino ad allora, diventava difficile perfino assegnarle un posto negli scaffali!

Con la graphic novel, in effetti, si sentì l’esigenza di raccontare storie di ampio respiro separate dal cliché del fumetto e di sperimentare forme grafiche e narrative non in veste seriale.

Nel 1986 enorme successo ottenne la graphic Maus di Art Spiegelman incentrata sulla tematica della Shoah in cui i protagonisti assumevano l’aspetto di animali dalle caratteristiche antropomorfe: gli ebrei rappresentati come topi e i nazisti come gatti.

Anche in Italia si sperimentano per la prima volta le potenzialità di questa forma narrativa sia con Corto Maltese, una ballata del mare salato di Hugo Pratt (1967) che con Poema a fumetti di Dino Buzzati (1969).

Graphic novel e didattica

Visto che le tematiche affrontate nelle graphic novels sono di un certo spessore, perché non proporle in lettura, magari nel periodo estivo, o impiegarle in classe per riflessioni e approfondimenti dei contenuti disciplinari?

Il ricorso all’immagine, inoltre, incide positivamente su motivazione e interesse nei confronti della lettura. 

Se noi docenti ne diveniamo fruitori, potremo constatare che le graphic novels appartengono a diversi generi, affrontano temi variegati e si rivolgono a determinate e differenti fasce d’età.

La loro struttura narrativa ricalca quella del romanzo, trama e caratterizzazione dei personaggi risultano paragonabili a quelli letterari, quindi interessanti da comprendere e analizzare.

La correlazione fortissima tra testo e immagine renderà ancora più stimolante la discussione e le attività di comprensione e produzione testuale.

Riflessioni sui tratti grafici, sull’uso del colore o del bianco-nero, sulle inquadrature o sui punti di vista avranno ricadute positive in termini di capacità di osservazione e allenamento allo spirito critico.

Il plot delle graphic si dipana con la tipica struttura della “montagna della storia”: inizio, rottura dell’equilibrio, problema che complica la vicenda, climax, problema che va risolvendosi, epilogo.

A livello didattico, sulla base di questa impostazione, possono essere attivati numerosi spunti di riflessione sia in modalità orale che scritta e lo stesso può dirsi per la psicologia dei personaggi e loro evoluzioni.

Produzioni testuali, potenziamenti lessicali, lavori su competenze di analisi e sintesi sono solo alcuni esempi di attività applicabili in classe a partire dalla lettura e dalla osservazione di alcune graphic novels.

Molto interessanti potrebbero, inoltre, rivelarsi connessioni e approfondimenti non solo a livello disciplinare, ma anche inter e transdisciplinare.

Quali graphic nella scuola secondaria di primo grado? 

A titolo puramente esemplificativo, e senza alcuna pretesa di esaustività, propongo dieci titoli di graphic novel che possono essere  lette nella scuola secondaria di primo grado per vicinanza a vissuti, sensibilità e tematiche riferite a quella particolare fascia di età.

Tutte le dieci graphic sono state lette nelle mie classi, in modalità parziale o integrale, e ciascuna ha riscontrato un discreto gradimento e rappresentato proficue occasioni di dibattito e confronto.

1. Fantasmi

di Raina Telgemeir, per parlare di presenze sovrannaturali più o meno fastidiose, ma anche di malattia e solidità dei rapporti familiari.

2. Drama

di Raina Telgemeir, con protagonisti adolescenti, dietro le quinte di un teatro e di una sceneggiatura di prossima realizzazione, alle prese con piccoli-grandi problemi di ogni giorno.

Tutte le graphic di  Raina Telgemeir, comunque, sono di ottima qualità (Il club delle baby-sitter, Sorelle…)

3. Thornill

di Pam Smy, storia dei segreti inquietanti di un vecchio orfanotrofio che vi farà venire i brividi.

4. Persepolis

di Mariane Satrapi, vita in Iran di una ragazza costretta a sopportare tante avversità.

5. Anya e il suo fantasma

di Vera Brosgov, storia dell’amicizia tra un fantasma e una ragazza che non riesce a integrarsi coi suoi coetanei.

6. Invisibile

di Brenna Thummler, gestire una lavanderia e la scuola per una ragazza che frequenta le medie non è affatto semplice, ma una strana presenza le sarà di aiuto.

7. Il mio migliore amico è fascista

di  Takoa Ben Mohamed, razzismo e stereotipi superati da due compagni di banco molto diversi tra loro: uno simpatizzante delle dittature e una musulmana di origine tunisina.

8. Le parole possono tutto

di Silvia Vecchini - Sualzo, la potenza delle parole come cura per i drammi e le difficoltà della vita di ogni giorno.

9. Sotto il burqa

di Deborah Ellis, ispirata a Parvana, ragazza afghana coraggiosa e ribelle protagonista di libri e film sulle terribili condizioni di uomini e donne (specialmente donne) sotto il regime dei Talebani.

10. Anne Frank, diario

di Ari Folman – David Polonsky, fedelissima rappresentazione grafica (e testuale) del celebre diario della ragazzina ebrea più famosa di tutti i tempi.

Ari Folman, insieme a Lena Guberman, produce un’altra graphic su Anne Frank vista dall’originalissimo punto di vista di Kitty che riesce a materializzarsi e a diffondere il messaggio dell’amica con la quale aveva “conversato” nelle pagine del suo diario. Il suo titolo è Dov’è Anne Frank.

Docente di lettere in una scuola secondaria di primo grado della provincia di Arezzo, studio e sperimento variegate metodologie e pratiche di didattica attiva. Gestisco un blog in cui condivido esperienze significative realizzate all’interno delle mie classi.

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