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La paura nelle storie per l’infanzia: brividi che aiutano a crescere

in Letture in classe by
Tre in tutto labate Calì, Orecchio Acerbo 2018 paura
La paura è un’emozione funzionale, ovvero serve e insegna, è importante averne esperienza. E autori e illustratori conoscitori d’infanzie ben sanno tutto questo…

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Cerchi cromatici, strumenti preziosi per imparare a vedere

in Attività di classe by
Un articolo di Emanuela Pulvirenti, insegnante di storia dell’arte e autrice di Didatticarte.it, ci introduce al coloratissimo mondo dei cerchi cromatici, da Newton alle esercitazioni da fare in classe

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Per tutti i Santi, è quasi Halloween!

in Redazione by
halloween mortina
Tra il serio e il faceto il maestro Ivan Sciapeconi parte da Halloween,  entrata di prepotenza nelle nostre case, strade e scuole per arrivare a una riflessione ben più ampia… Keep Reading

Essere o non essere tecnologici? Questo è (sempre lo stesso) dilemma

in Approcci Educativi by
Amleto-FX tecnologia
Ogni insegnante, al giorno d’oggi, è chiamato a confrontarsi quotidianamente con la presenza della tecnologia, dall’uso della LIM al (possibile) utilizzo degli smartphone in classe. Che fare, dunque? Prima di tutto – forse – cercare di capire

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La 3b meccanici ha letto “L’isola” ad alta voce ai bambini

in Attività di classe by
isola greder orecchio acerbo
“L’isola. Una storia di tutti i giorni” di Armin Greder letto da studenti di una 3B meccanici a quattro classi della primaria. Dice l’insegnante: quando hai tante perplessità loro ti stupiscono sempre. E danno il meglio Keep Reading

Laboratori di scrittura: leggere e costruire storie è una sfida vincente

in Attività di classe by
Nei laboratori di scrittura partire da un romanzo aiuta i ragazzi ad orientarsi e ad allontanarsene per comporre una storia più personale

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Tra regine e incantesimi suona la musica del metodo FOUR

in Approcci Educativi by
polato metodo four
Regine, regni e cervelli, cosa hanno in comune con la musica? Abbiamo incontrato Laura Polato, autrice e ideatrice dell’innovativo metodo musicale FOUR Keep Reading

Una scuola senza smartphone, falso virtuosismo

in Scuola by
smartphone
La riflessione di Sonia Coluccelli sul punto sette del decalogo di Galli della Loggia: cellulare a scuola sì, cellulare a scuola no? Quale processo viene agevolato dall’uso dello smartphone e quali vengono invece ostacolati?

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DSA e scrittura: il metodo può fare la differenza

in Bisogni Educativi Speciali by
scrittura
Dai prerequisiti al corsivo Michela Vandelli, esperta nei processi di apprendimento, ci parla di corretto apprendimento della scrittura.

La scrittura è un’attività complessa che richiede dei prerequisiti specifici e che non è innata: nessuno, infatti, nasce sapendo scrivere, è un’abilità che va appresa con i giusti insegnamenti, partendo già dalla scuola dell’infanzia con lo sviluppo delle capacità motorie dei bambini. Si ottengono buoni risultati anche sui bambini più in difficoltà o con sospetta DSA se si procede con calma nell’avvicinarli alla scrittura. A loro nella stragrande maggioranza dei casi, è accessibile anche il corsivo, magari con tempi leggermente più lunghi. Laddove non sia possibile, meglio un buon stampatello che un disastro grafico poi da correggere.

Prerequisiti importanti per “imparare a scrivere” sono : la coordinazione motoria fine ed oculo manuale, la corretta postura e gestione dello strumento grafico (impugnatura) e la spazialità.

Prerequisiti per “imparare a scrivere”: coordinazione motoria fine ed oculo manuale, corretta postura, gestione dello strumento grafico (impugnatura) e spazialità

lettere scritturaPer agevolare un corretto apprendimento bisognerebbe concentrare gli sforzi verso lo sviluppo della motricità dei piccoli, facendo attenzione alla corretta impugnatura (che si acquisisce intorno ai 4 anni ed è di competenza della scuola dell’infanzia), e a tutte quelle attività che agevolano l’uso delle mani e che richiedono la prensione a pinza. Ai bambini della scuola dell’infanzia bisognerebbe far usare matite colorate, colori a cera e gessetti, perché sono materiali che permettono di imparare la gestione corretta di uno strumento che è simile alla matita che poi andranno ad usare alla scuola primaria, e allena la coordinazione motoria e muscolare necessaria alla scrittura. E sarebbe importante inoltre concentrarsi su attività che prevedano l’uso delle mani che sono fonti di sviluppo cognitivo dei piccoli.

I primi mesi di scuola primaria, poi, andrebbero riservati esclusivamente all’impostazione più strutturata della scrittura, partendo con postura e impugnatura e correggendo eventuali scorrettezze, per poi proseguire con le direzioni, dall’alto al basso e da sinistra a destra, e poi passare pian piano alle lettere presentandole raggruppate per movimento. Le lettere hanno un verso ben preciso, che nella scuola di oggi sembra – ahimé spesso, per quella che è la mia esperienza – non  essere considerato né insegnato, e invece la giusta programmazione motoria agevola la scrittura e la rende più efficace e meno faticosa. Ed evita l’innesto di prassi automatiche scorrette, poi difficilmente eliminabili.

Vedo spesso disastri grafici ed ortografici, proprio perché si tende a dare poca importanza a passaggi scrittura corsivoevolutivi che invece sono fondamentali e che vanno proposti rispettando i tempi dei bambini, capita non raramente poi di assistere all’introduzione del corsivo in un momento in cui è più importante e necessario lavorare con la corrispondenza fono sillabica che permette di scrivere in autonomia, oppure di trovare ancora la presentazione di tutti i caratteri aumentando di fatto le difficoltà. Ancora troppo spesso assisto alla scrittura come copia di intere parole, anziché come attività connessa alla corrispondenza fonema grafema: a suono corrisponde segno e sillaba. Il risultato è che alcuni bambini con minori prerequisiti di base copiano un’ immagine e non sanno manipolare il suono per costruire una parola. Scrivere non è copiare e non è spontaneo, ma è un insieme di regole che i bambini devono apprendere.

Scrivere non è copiare e non è spontaneo, è un insieme di regole che i bambini devono apprendere

Bambino dsa: scrittura in corsivo, inizio percorso

Anche il corsivo, sul quale non bisognerebbe mai porre nessun veto a prescindere nemmeno in caso di difficoltà, andrebbe presentato con regole precise e con una preparazione motoria adeguata, partendo prima dai pregrafismi , passando per la presentazione delle lettere raggruppate per uguale movimento e infine alla corretta unione, affiancando questa attività preparatoria con lo stampatello come carattere iniziale, altrimenti il rischio è quello di aumentare difficoltà già in essere.

 

Bambino dsa: corsivo, dopo qualche mese

Si ottengono buoni risultati anche sui bambini più in difficoltà o con sospetta DSA se si procede con calma e in questo modo, nell’avvicinarli alla scrittura, ai quali è accessibile anche il corsivo nella stragrande maggioranza dei casi e magari con tempi leggermente più lunghi e laddove non sia possibile, meglio un buon stampatello che un disastro grafico poi da correggere.

 

Michela Vandelli è esperta nei processi di apprendimento e in strumenti informatici per ragazzi con difficoltà scolastiche o DSA  al Centro Anemos Maranello

Il mito delle scuole giapponesi, tra pulizie e responsabilità

in Scuola by
pulizie
La riflessione di Sonia Coluccelli sul punto 6 della lettera di Galli della Loggia che invita a guardare al modello giapponese, partendo dalle pulizie

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Riunioni e consigli, tra burocrazia e confronti necessari

in Scuola by
riunioni
Nel quinto punto del decalogo di Galli della Loggia gli studenti vengono messi un attimo da parte ( in molti sensi) e nella sequela delle norme da introdurre, l’attenzione è tutta sugli insegnanti. Ah, queste riunioni…

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La natura a scuola, anche in città

in Attività di classe by
natura
Dalle collezioni all’orto, fino all’esplorazione del giardino e  del territorio: tre idee di Monica Guerra, presidente di Bambini e Natura, per portare la natura nelle aule scolastiche

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Byod: le potenzialità dei dispositivi digitali a scuola

in STEM ed Esperienze digitali by
byod
Francesco Leonetti e il byod: grazie alle app che ne sfruttano le funzionalità possiamo trasformare gli smartphone in strumenti didattici fantastici. A poterlo e saperlo fare…

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Compiti a casa e apprendimento: luci e ombre

in Approcci Educativi by
https://photogrist.com/minimalist-jeka-shohirev/
Una riflessione sui compiti di Gianluca Campana, psicologo, psicoterapeuta e professore di Psicologia Generale all’Università di Studi di Padova.
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Autogestioni: pretesti per non studiare o momenti formativi?

in Scuola by
CHUNG Julien
Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice,  riflette sui 10 punti della lettera scritta da Galli Della Loggia al neoministro all’Istruzione Bussetti. Punto tre: celebrazioni, occupazioni e autogestioni
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Come usare Stephen King per avvicinare alla lettura

in Attività di classe by
king stand by me
Sabina Minuto ci racconta come ha coinvolto la sua classe di meccanici dell’Ipsia di Savona partendo dal racconto “Stand by me (il corpo)” di Stephen King .
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L’ABC di Daniela Lucangeli: G di Gioco

in Approcci Educativi by
Le “pillole” di Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo a Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento. Keep Reading

I ragazzi odiano la scuola? A mettersi in gioco devono essere gli adulti

in Scuola by
masoni ragazzi che odiano la scuola
Marco Vinicio Masoni, psicoterapeuta e formatore , ha condiviso con Occhiovolante alcune considerazioni a tre anni dall’uscita del saggio “Ragazzi che odiano la scuola. Come negoziare con i più difficili”. Keep Reading

Guglielmo Marconi, “papà” (dimenticato) del wireless

in Storia e Filosofia by
guglielmo marconi
Simone Terreni, autore del volume “Dai segnali di fumo ai social” ci parla di Guglielmo Marconi, lo scienziato italiano che ha cambiato il mondo. Keep Reading

Per la 3B meccanici “la memoria fa testo”

in Attività di classe by
sabina minuto memoria
Sabina Minuto, insegnante di lettere all’IPSIA di Savona, ha creato un laboratorio di letteratura e teatro sociale in classe. Ed è stato un successo. Ecco il suo racconto.

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Un albo illustrato per il “progetto accoglienza”

in Attività di classe by
che cos'è un illustrato che cos'è un bambino Beatrice Alemagna Topipittori
Tiziana Cunio, arteterapeuta, ci racconta brevemente il progetto proposto in alcune scuole primarie di Fino Mornasco (Como)  dove usa l’albo illustrato “Che cos’è un bambino” di Beatrice Alemagna. Keep Reading

A partir dalla pedana per parlar di democrazia

in Scuola by
scuola predella pedana classe cattedra
Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice,  riflette sul contenuto della lettera scritta da Galli Della Loggia al neoministro all’Istruzione Bussetti. Punto uno: la pedana.

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Cosa fa un maestro in mezzo a tante maestre?

in Scuola by
ivan sciapeconi maestro
Ivan Sciapeconi è un insegnante di scuola primaria. Cosa significa essere un maestro  oggi? Ce lo racconta con garbo e ironia.

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L’ABC di Daniela Lucangeli: A di Apprendimento

in Approcci Educativi by
Dalla A di Apprendimento alla G di Gioco, dalla I di Intelligenza alla M di Memoria le “pillole” di Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo a Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento.

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Per una vera esperienza digitale serve un metodo nuovo

in STEM ed Esperienze digitali by
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La riflessione di Francesco Leonetti, esperto di editoria digitale scolastica, autore del tool epubeditor, formatore,  che ci spiega perché, secondo lui, i supporti digitali, “sono strumenti che richiedono nuovi metodi. Se non si cambia il modo di fare scuola, è inutile cambiare strumenti”.
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Giovani e lettura: ma perché è sempre colpa della scuola?

in Letture in classe by
zannoner scarlino scuola lettura
La scuola si è aperta alla narrativa contemporanea e ai suoi scrittori, italiani e stranieri. Ciò che manca a questo punto è un coordinamento nazionale, che permetta ai professori di essere in contatto per inserire i loro progetti in un progetto più ampio, nazionale, sulla lettura. L’impegno collettivo, quello, c’è già.

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Rinnovata Pizzigoni di Milano: ricordi di una scuola speciale

in Scuola by
Marina Petruzio ci descrive la “sua” scuola primaria, la Rinnovata Pizzigoni di Milano, dove l’itinerario educativo si sviluppa attraverso tutte le discipline e si basa sull’esperienza concreta e personale del bambino.

Al limitare nord di Milano, al di là del ponte della Ghisolfa inizia e termina con un edificio scolastico via Castellino da Castello. Su un lato di quella strada nel 1927 venne ampliata e costruita ex novo la nuova sede della Scuola Rinnovata Pizzigoni.

Fortemente voluta dalla sua fondatrice e direttrice per molti anni, pedagogista e insegnante dalle idee innovative: Giuseppina Pizzigoni. Con lei l’astronomo Giovanni Celoria, lo psichiatra Zaccaria Treves e il neurologo Eugenio Medea. Oltre a un gruppo di industriali milanesi, sostennero il progetto di differenziazione didattica in una scuola pubblica. Il primo nucleo risaliva al 1911.

Di impostazione ottocentesca, in mattoni e coppi rossi, l’edificio della Rinnovata Pizzigoni si sviluppava, come oggi, su due piani. Un corpo centrale e dei padiglioni dislocati nell’ampio giardino. Ornato di aiuole, siepi, fontane con pesci e passaggi fioriti, profumati di glicine, sotto i quali i bambini potevano sostare nelle ore di ricreazione o di lezione all’aperto. La scuola comprendeva aule di musica, di lavoro, laboratori, il padiglione di agraria, quello di arte, stalle e recinti per gli animali, refettori e cucine. Un’ampia area all’esterno era occupata dagli orti.

Orti che i bambini coltivavano autonomamente, anche oggi, in una serra per la conservazione e le colture invernali.

rinnovata pizzigoni milano
In anni recenti la costruzione di una piscina ha completato il quadro di una didattica lontana dai saperi manualistici, di una scuola spesso punitiva che si avvaleva di una didattica da recitare e spesso solo a memoria.
didattica lontana dai saperi manualistici

La scuola di Giuseppina Pizzigoni nasceva da un’attenta analisi dello stato di fatto delle scuole in altri paesi d’Europa e dallo studio dei metodi sperimentali che si andavano diffondendo. Una scuola del fare, basata sull’esperienza diretta del bambino che non aveva pari nel mondo.

Un metodo che riteneva la scuola un’esperienza e un luogo dove fare questa esperienza.

Alla Rinnovata Pizzigoni non è mai esistito il maestro unico: i bambini venivano a contatto con almeno una decina di maestri o professionisti. L’apprendimento era basato sulla messa in pratica, sulla constatazione pratica di ciò che si apprendeva durante le lezioni. I primi rudimenti di fisica, falegnameria, cucina, cucito, tecnica pittorica, musica, canto così come di semina e di allevamento, di vita all’aria aperta in spazi comuni e con animali non solo da cortile erano la base di una didattica assolutamente innovativa.

rinnovata pizzigoni milano

Prima che intervenissero le ASL, e l’ansia dei genitori, i bambini della scuola Rinnovata Pizzigoni potevano annoverare tra le loro conoscenze la meraviglia di un popolo perfettamente organizzato come le api, la bellezza delle loro case, le arnie, e la magnifica sensazione che dà poter assaporare un nettare come il miele raccolto con le proprie mani, prelevando il favo dalle arnie, da soli semplicemente ma accuratamente protetti da lunghi guanti, stivali e cappello con velo sino ai piedi. Ponendo i telaini dentro lo smielatore in un atto che non solo produceva dolcezza ma un’esperienza che nella vita di un bambino non poteva avere pari e che soprattutto non avrebbe scordato mai. Se a quei tempi vedevi un bambino masticare a lezione, nel pomeriggio, potevi star certo non si trattasse di un chewing gum ma di un pezzo di favo pieno di ricco e dorato miele, scarto della lavorazione della mattina di cui tutti i bambini si riempivano le tasche e di cui nessun genitore ha mai avuto da dire.

Se la domanda è: si può insegnare bellezza? La scuola primaria con metodo speciale Rinnovata Pizzigoni ne è la risposta. La più positiva che ci possa essere.

rinnovata pizzigoni milano

Così si cresceva facendo, sperimentando si imparava, curiosando tra le varie materie si alimentava curiosità. Si acquisivano competenze e si azzardavano ipotesi sul proprio futuro, aprendo finestre di possibilità come su una mappa concettuale. L’uscita da scuola si presentava come un’onda di colori. Anche i grembiuli alla Rinnovata Pizzigoni hanno avuto la libertà di scegliere i colori che più si addicevano a questo brulichio continuo di mani e cervelli operosi. Oggi ce ne sono di verdi prato e allegri rossi, allora erano gialli, verdi, arancioni o a quadretti. Un divisa blu per le uscite uniformava tutti, rendeva tutti corpo della scuola. Partecipi di una didattica esclusiva che non escludeva nessuno.

A Milano un quotidiano negli anni ‘70 ebbe a scrivere che ai bambini della Rinnovata Pizzigoni mancava solo di scrivere e disegnare con i piedini, nessuno può escludere che qualcuno non ci abbia anche provato.

Per saperne di più: https://www.scuolarinnovata.it/
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Storia contemporanea, la grande assente (in)giustificata?

in STEM ed Esperienze digitali by
muro di berlino storia contemporanea
Una riflessione sull’insegnamento della Storia contemporanea, a scuola, di Valerio Camporesi, insegnante: le tecniche, i metodi, gli strumenti, ma soprattutto la passione. Perché se un insegnante è appassionato alla Storia, molto probabilmente, lo saranno anche i suoi alunni; la tecnica, come sempre, viene dopo, molto dopo.

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Gioco (fuori)! Diritto dei bambini, dovere per la comunità

in Approcci Educativi by
giocare fuori bambini natura
Intervista a Monica Guerra, presidente di Bambini&Natura, sull’importanza del gioco libero all’aperto, tra comuni che invitano gli automobilisti a rallentare perché i bambini giocano ancora in strada e i divieti nei condomini e a scuola.
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Sette monumenti ricostruiti in pochi secondi (grazie alle gif animate)

in Attività di classe by
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Dal Partenone alla Piramide del Sole, dal Tempio di Luxor al Tempio di Giove, sette monumenti sono stati ricostruiti “digitalmente” grazie all’uso di gif animate che descrivono ogni passaggio della ricostruzione. Keep Reading

Leggere a scuola / 2: ad alta voce, un atto d’amore

in Attività di classe by
Scegliere il testo più adatto, preparare la lettura, pensare a uno spazio speciale : leggere ad alta voce e farlo, poi, per la propria classe, è  un momento di condivisione straordinario. La prima vera promozione alla lettura la fanno gli insegnanti, ha spiegato Loredana Pippione. Il passaggio successivo? Trovare il luogo adatto e il coraggio di usare anche la voce.

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Leggere a scuola / 3: regole e fiducia, anche per i libri

in Attività di classe by
Secondo Loredana Pippione, insegnante, i primi a doversi mettere in gioco sono gli insegnanti, anche con la lettura ad alta voce.  Poi va data libertà di scegliere, tra regole e fiducia. La terza fase per creare una comunità di lettori è proprio questa: trovare l’equilibrio (e un’aula giusta).

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Leggere a scuola / 4: attività sì, voti no

in Attività di classe by
L’obiettivo finale della sperimentazione tra letture ad alta voce e attività in classe, è quello di educare all’amore per la lettura e non si può obbligare ad amare, dice Loredana Pippione. Quindi sì alle attività ma non per essere “valutate”. 

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La mafia raccontata ai più giovani: bibliografia essenziale

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Raccontare la mafia agli studenti? Si può, si deve. Trovare le parole giuste non è semplice ma ci vengono in aiuto alcuni autori contemporanei, che uniscono grande sensibilità, attenzione alla realtà storica e una capacità narrativa davvero straordinaria. Ecco i titoli che non dovrebbero mancare in nessuna biblioteca scolastica.

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GALLERY Tony Wolf: fate, gnomi, Pingu … e gli altri personaggi

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Li riconoscete? Gnomi, folletti, giganti, fate, draghi, il Signor Porcelli, Pingu e Pandi ma anche Pinocchio, Cenerentola e I tre porcellini, caricature, disegni dei tarocchi a tavole inedite dei primi anni di carriera e tutti i personaggi che hanno accompagnato l’infanzia di intere generazioni.

Fino al 10 giugno 150 tavole originali sono visibili al pubblico alle Raccolte Frugone, all’interno dei Parchi di Nervi.

Informazioni utili:
da martedì a venerdì apertura 9-19, sabato e domenica  10-19.30;
Per prenotazioni visite guidate: tel.: 010 3726025 / 010 5574739 – 18
Email: biglietteriagam@comune.genova.it
Web: www.museidigenova.it  www.tapirulan.it

 Crediti foto: Michele Prosperi e Giunti editore

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Ciao! 150 tavole originali di Tony Wolf in mostra a Nervi

in Arte, Musica e Spettacolo by
tony wolf
Aperta fino al 10 giugno alle Raccolte Frugone dei Musei di Nervi la rassegna che espone le opere di 48 illustratori e una sezione speciale con oltre 150 opere originali del grande maestro dell’illustrazione Antonio Lupatelli, in arte Tony Wolf, scomparso il 18 maggio: è stato il “papà” di Pingu, Pandi, il Signor Porcelli, e la mano che ha dato vita ai personaggi delle storie del bosco, al viaggio delle meraviglie e a moltissimi classici.
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Photo courtesy of Michele Prosperi

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Suggerimenti di lettura per le vacanze: liste sì, liste no?

in Letture in classe by
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Molti insegnanti stanno preparando la lista con i titoli per le letture delle vacanze. Ma funziona? Forma lettori? Incentiva la lettura? Ecco l’opinione di Matteo Biagi, insegnante di lettere in una scuola media,  nonché coordinatore e motivatore di Qualcunoconcuicorrere.org , il blog gestito e aggiornato da una redazione di giovanissimi (e fortissimi) lettori. Keep Reading

A Modena una scuola all’avanguardia

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Badge elettronico, tablet, aule tematiche, laboratori di robotica, teatro in inglese e coro: le Piersanti Mattarella di Modena sono tra le scuole più innovative d’Italia. Tanta tecnologia ma soprattutto motivazione, entusiasmo e un lavoro di squadra.
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L’ultimo faro, il primo Premio Strega Ragazzi

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La riflessione di Paola Zannoner, vincitrice del Premio Strega Ragazzi 2018 con “L’ultimo Faro”di DeA Planeta: per conquistare giovani lettori bisogna uscire dalle pagine e incontrare le persone, invitarle a confrontarsi, a dialogare, a immaginare e inventare anche altre storie.

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La scuola e la competizione a tutti i costi

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La competizione tra le scuole è davvero un modo per renderle migliori? Siamo sicuri che non sia controproducente? L’analisi di Valerio Camporesi 

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L’apprendimento cooperativo e il ruolo dell’insegnante

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Una guida operativa e qualche consiglio agli insegnanti per affrontare i problemi legati ai bisogni speciali 

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Una grande fiera del libro per i ragazzi

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Bologna Children’s Book Fair è l’evento di riferimento per tutti i lavoratori del campo dell’editoria per bambini e ragazzi, ma è anche un evento a cui possono partecipare insegnanti curiosi e interessati. A Bolognafiere Dal 26 al 29 marzo

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